Ormai Arena c’ha preso gusto e firma ordinanze a raffica. Oggi è andato a porre limitazione sull’uso dell’acqua potabile. Di per sé l’azione è lodevole, perché l’acqua è il bene più prezioso, ma i metodi per perseguirla sembrano eccessivi.
“E’ vietato l’utilizzo dell’acqua potabile – si legge nell’ordinanza – nei seguenti casi: irrigazione o simili di orti e giardini, riempimento di ogni tipo di piscina mobile o da giardino, lavaggio automobili/cicli/motocicli, qualunque uso ludico o che non sia quello del servizio personale. Anche nei casi di accertati eccessivi consumi di acqua potabile per usi domestici il Comune si riserva di procedere alla rescissione del contratto di erogazione dell’acqua. Gli agenti e gli ufficiali della polizia locale e della forza pubblica, i funzionari dell’ufficio tecnico, nonché il personale della società Talete, a tal fine effettueranno rigorosi e costanti controlli. Per i trasgressori è prevista una sanzione che va da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro”.
Posate gli innaffiatori e chiudete i rubinetti che il Comune vi controlla. Peccato non vada a controllare le tubature della rete idrica che, secondo i dati emersi, perdono circa il 40-60% dell’acqua potabile che trasportano. Un danno erariale, oltre che ambientale, di circa 8.000.000 di euro l’anno. Infatti, perché aggiustare quando si può sanzionare il cittadino, che quel servizio lo paga e profumatamente?