Forza Italia a congresso. L’appuntamento è previsto per venerdì 19 luglio, dalle 17.30. La sede scelta per il “piccolo” è l’Hotel Piccola Opera a Vitorchiano. Tutto piccolo, insomma. A dare l’annuncio, sottovoce, dell’iniziativa è stato Dario Bacocco, attuale coordinatore provinciale. L’assise in teoria ha il compito di nominare il suo successore.
Fin qui tutto bene, tranne scoprire che in pochi sono stati informati dell’appuntamento. La notizia è stata fatta passare in sordina: ne sa poco la stampa, ma forse ne sanno meno gli iscritti. Un congresso per pochi intimi concepito e organizzato di corsa. Ma come mai tutta questa fretta? Semplice: tutto risiede nello spauracchio delle primarie, ossia nella paura che un eventuale voto aperto a tutti sconvolga gli equilibri ormai venticinquennali che ingessano il partito in provincia di Viterbo.
A lanciare il tormentone delle primarie è stato Giovanni Toti e l’eventualità di una sfida ai gazebo spaventa molti degli attuali dirigenti provinciali. Per questo si sono fatti furbi e sono corsi ai ripari con una riunione in stile massonico. All’ordine del giorno, come detto, la nomina (o riconferma, perché i nomi scarseggiano, come anche il tempo) del coordinatore provinciale. Lo slogan è molto semplice: “Meno siamo, meglio è”.
Si mormora che nel Lazio molti esponenti del partito del cavaliere, prevedendo lo tsunami, si siano già messi all’opera da un bel pezzo per chiedere asilo politico ad altri partiti: Fratelli d’Italia e Lega, visti come “porti sicuri”. I vertici viterbesi, per tanti motivi, hanno più difficoltà a fare così e allora cercano di blindarsi.
Insomma, la paura fa novanta. Nel lazio il gruppo che fa riferimento a Toti sta facendo terra bruciata intorno all’ex presidente dell’europarlamento, Antonio Tajani, bisogna dunque correre ai ripari prima che il vento “della rivoluzione d’ottobre”( cosi l’ha definita il governatore della Liguria) travolga anche la provincia di Viterbo. Per cui venerdì 18 luglio rapida conta delle mani alzate, nomina del coordinatore e via, di corsa, tutti a casa.

