Il casus belli è nato nel momento in cui l’amministrazione ha deciso di mettere i parcheggi a pagamento a Sant’Agostino per garantire da una parte una migliore viabilità, evitando così la sosta selvaggia, e dall’altra maggiori entrate nelle casse comunale, entrate da destinare alla riqualificazione della zona. Ma la decisione è subito rimasta indigesta a Gianni Moscherini, sconfitto da Alessandro Giulivi: “Non si è mai visto in nessuna parte del mondo, neanche in Africa – dice che si pianti un cartello che obbliga il pagamento della sosta, direttamente sulla sabbia. E già perché a Sant’Agostino non ci sono strade asfaltate, né marciapiedi e segnaletica, per non parlare di urbanizzazione e di servizi basilari come disponibilità di acqua e bagni pubblici, condicio sine qua non per ipotizzare, da parte di una amministrazione, di chiedere un balzello a chi va al mare. E mi chiedo pure dove verranno dipinte le strisce blu, sulla sabbia?”.
L’amministrazione di Tarquinia aggiusta il tiro e subito risponde a Moscherini: “Tutto nasce – dice l’amministrazione – da episodi di inciviltà che caratterizzano gli atteggiamenti dei pendolari del mare che non rispettano le regole ed il senso del comune convivere. Macchine parcheggiate su entrambe le carreggiate avevano ridotto la già piccola strada sterrata che costeggia il mare ad una stretta mulattiera. Sono così stati concordati, anche con i proprietari degli stabilimenti balneari, una serie di primi interventi volti a migliorare la situazione attuale. Al momento non sono ancora attivi i parcometri e si è stabilito di assegnare un solo lato della carreggiata della strada principale alla sosta ordinata delle auto. Sono state individuate tre ampie aree di sosta a pagamento e una grande, spaziosa area per i parcheggi liberi. Una cifra irrisoria (quella dei parcheggi) – conclude la nota stampa che però consentirà la pulizia, il mantenimento e il trattamento igienico-sanitario costante del luogo, visto che gli introiti saranno reimpiegati sul territorio di Sant’Agostino per la sua riqualificazione”.
E pensare che un articolo del Corriere della Sera dell’agosto del 2017 dal titolo “Lazio, ecco le spiagge più in e quelle ancora da scoprire” definiva proprio i bagni di Sant’Agostino come uno dei più bei luoghi balneari del litorale Laziale. Conosciuto anche storicamente perché da queste parti il santo in persona venne “illuminato” rispetto all’impossibilità di comprendere il mistero della Trinità. Speriamo venga almeno “illuminata” la politica tarquiniese sul da farsi.