Ieri Consiglio comunale totalmente da dimenticare. Nel giro di poco si sono alzati i toni tra i membri della maggioranza e la seduta è stata sospesa. All’ordine del giorno c’era l’approvazione delle variazioni di bilancio, ma al momento della votazione di un emendamento, tra chi era fuori a conversare e chi passeggiava sopito nei suoi pensieri lungo i corridoi, si è constatato che la maggioranza non aveva i numeri. Tanto è valso per mandare Giulio Marini su tutte le furie: l’ex sindaco è scattato in piedi e si è scagliato contro i compagni che avevano preso la giornata con “spensieratezza”. Ne è nato un violento battibecco. Qualcuno ha staccato l’audio dello streaming (almeno i cittadini non hanno potuto ascoltare questo scempio) e il presidente a stento è riuscito a sedare gli animi. A quel punto si è scelto di sospendere la seduta: tutti a prendere una boccata d’aria, sperando di placare i bollenti spiriti. Le discussioni sono continuate lungo i corridoi, lontane da occhi indiscreti.
Quella che è emersa è la fotografia della classe dirigente che ci governa: “coesa e instancabile”, si fa per dire ovviamente. Dopo un po’ i lavori sono ricominciati, ma mancava di nuovo il numero legale. Stavolta era assente proprio Marini: l’esponente di FI non era rientrato, forse l’aria fresca non gli era bastata. Santucci ha chiesto allora il rinvio della seduta (la cosa più intelligente detta ieri da un membro della maggioranza): approvata la mozione, tutti a mangiare un bel gelato contro la calura, tanto ormai è questo il modus operandi di questa maggioranza: cioè, trattare la massima istituzione della città come se fosse un bar, senza il minimo rispetto della posizione ricoperta. La giunta Arena passerà alla storia come quella che, tra cambi di casacca, spostamenti, rimpasti e miniripasti, non riesce a portare a compimento una semplice Consiglio comunale. Insomma, l’emblema di quello che non dovrebbe essere un’amministrazione comunale.