La prima volta non si scorda mai, lo sanno bene tutti e ora lo sa anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ieri, un po’ impacciato (si sa come funziona in questi casi), ha fatto la prima cosa veramente di sinistra da quando ha preso la gestione di largo del Nazareno. E non trattasi dei soliti e sterili attacchi a Salvini, che poco producono in termini di consenso elettorale, ma finalmente si parla di lavoro, terreno che tanto ha dato in passato alla sinistra, ma che ultimamente era stato riposto nel dimenticatoio.
Di fatto, con un post su Facebook, “er tentenna” ha denunciato infatti la scabrosa situazione dei dipendenti di Mercatone Uno, per i quali, dal 27 giugno, si è aperto il paracadute della cassa integrazione. Paracadute però che sembra avere più buchi che certezze: i sussidi sono davvero esigui.
“Questa è la busta paga – denuncia Zingaretti – di una lavoratrice in cassa integrazione di Mercatone Uno: 28 euro. Sono stati lasciati soli dal governo. Ecco la mia denuncia, perché cose del genere non devono più accedere”. Nel breve video ha quindi sottolineato la volontà del Partito democratico di “concentrarsi sul lavoro e sugli investimenti produttivi, perché dietro ai numeri, per esempio la cassa integrazione, ci sono degli essere umani. E questo va denunciato. Bisogna voltare pagina”.
Il problema di Mercatone Uno, che riguarda anche i lavoratori della sede di Monterosi, va affrontato come si deve e non con un palliativo di 28 euro: è impossibile vivere con una cifra così irrisoria. Quella busta paga, che mette i brividi, è l’emblema dell’incapacità del governo di gestire la crisi dell’azienda dopo il fallimento della Shernon Holding. Bravo Nicola, è stato difficile, lo comprendiamo, ma questa è la strada giusta: proteggere i lavoratori. I like ancora sono ancora pochi, troppo distante sembra Salvini, ma anche quelli arriveranno.