Tema sempre caldo quello dei farmaci fitosanitari e della loro incidenza sulla vita umana, sopratutto in un territorio come il nostro caratterizzato da una forte vocazione agricola. Le istituzioni e la politica viterbese si sono attivate per dare una risposta ai cittadini, lo ha fatto il prefetto con l’istituzione di una commissione ad hoc e lo ha fatto Palazzo dei Priori con il Consiglio straordinario che si terrà giovedì 11 luglio alle 15.30. L’intento è quello della ricerca della verità, perché molto si sente e si legge sull’argomento, ma spesso c’è disinformazione.
Un dibattito quello dei fitofarmaci, sempre aperto che vede contrapposti da una parte quelli che sostengono che questi prodotti siano deleteri per la salute umana, come mostrano studi che sottolineano come l’incidenza di malattie sia legata all’uso ed abuso di determinati prodotti per l’agricoltura; dall’altra quelli che sono convinti che si tratti di prodotti utili per mantenere alto il range di produttività delle colture garantendo qualità e quantità di quello che mangiamo tutti i giorni, supportati in ciò da studi che dimostrano che un loro uso controllato e regolamentato non comporta conseguenze sulla vita umana.
Il legislatore nazionale sul tema sembra ancora immobile, ma a livello europeo qualcosa sta cambiando. Infatti, il 2 luglio la Camera dei deputati austriaca ha votato a favore del divieto totale del discusso diserbante usato in agricoltura, il glifosato. Si tratta del primo Paese europeo a mettere al bando il disseccante. La palla passa ora alla Commissione europea, che ha tre mesi per approvare o respingere la normativa austriaca. Non è ancora chiaro se questo divieto possa conciliarsi con le Direttive Ue, anche se le stesse istituzioni tempo addietro avevano applicato il “principio di precauzione”, un’indicazione agli Stati membri data per vietare l’uso di erbicidi con glifosato in molti luoghi pubblici e sensibili. L’Italia ha recepito questa direttiva dal 2017 disponendo il divieto di uso di glifosato in “aree sensibili” come parchi, giardini, asili, scuole, piscine pubbliche e molti altri luoghi, ma ancora non è stato fatto nulla sul fronte dell’utilizzo privato.
Il dibattito va avanti e c’è ancora molto da chiarire. Sembra evidente che se questi prodotti, come il glifosato, arrecano danno vanno vietati; ma se non è così, bisognosa regolamentarli con attenzione, perché i primi a rimetterci sono i nostri agricoltori.