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Home » Opinioni » Signori: “A Bruxelles prendano esempio dai gesti di Antigone”

Signori: “A Bruxelles prendano esempio dai gesti di Antigone”

2 Luglio 2019

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Stefano Signori Presidente di Confartigianato Imprese di Viterbo

Il paese Italia deve intervenire a livello politico, con il buonsenso del dovere, se desidera  rivitalizzare la democrazia europea, indebolita dall’influenza delle lobby, dalla miope difesa degli interessi nazionali da parte di molti governi, dal potere concesso ai tecnocrati senza alcuna supervisione democratica, dalla propaganda semplicistica esercitata fin adesso da qualsivoglia forza politica.

Confartigianato per anni ha sottolineato la necessità di difendere localmente quello che a livello internazionale veniva depredato, isolato, dimenticato e sottovalutato. Volendo individuarne alcuni aspetti,  per fare qualche esempio, pensiamo alle quote lattee; al made in Italy; alle produzioni  in trasformazione del caseario con alimenti provenienti da altrove, con nomi non troppo dissimili ma con contenuti discutibili; olio da oltre e fuori frontiera; produzioni di massa di prodotti come l’abbigliamento, che sia per coloranti, spesso urticanti, sia per rifinitura, mettono in dubbio la loro resistenza nel tempo ma entrano indiscutibilmente sui banconi commerciali, creando la sofferenza dei prodotti nostrani.

Il Parlamento Europeo deve essere rafforzato con idee nostrane, ricche di suggerimenti costruttivi, spesso derivati da presenze autorevoli così da essere in grado di esercitare un controllo sulle emanazioni perseguite dalla Commissione Europea, che troppo spesso si è dedicata con eccessivo zelo verso interessi anglosassoni piuttosto che verso quelli latini. Non da poco ci è sembrata, poi, l’influenza sui paesi anche da parte del Fondo monetario internazionale (FMI) e dalla Banca centrale europea, per mezzo della cosiddetta Troika.

I cittadini, i piccoli imprenditori, gli istituti di credito locali, le politiche dei territori, artigiani, commercianti, agricoltori, le pmi, devono essere ascoltati e devono potersi esprimere per mezzo di strumenti di democrazia più veloci e partecipati, con ricette che non possono essere uguali per la Spagna e per l’Olanda, per l’Inghilterra e per la Grecia, per la Germania e per l’Italia, per il Portogallo e per la Francia. Rischiamo altrimenti che da una parte le norme siano collante, in altre parti siano solventi o addirittura invadenti. L’UE deve esprimersi su quelle questioni che richiedono una voce comune, ma senza esautorare i cittadini per ciò che concerne le necessità prime, come la sanità, il lavoro, l’occupazione,  lo sviluppo, la piccola e media impresa, i territori.

Avere un tasso di disoccupazione non inferiore al 9% per non creare svalutazione della moneta unica non può far parte della dignità umana ed umanistica. Escludere i cittadini dal processo decisionale significa tutelare solo interessi lobbistici, creando emergenze per legge.

Per esempio fu sorprendente vedere cosa è accaduto quando il livello delle sostanze chimiche dannose  per  la salute pubblica hanno superato le soglie delle tabelle usate come metro di riferimento: tali sostanze sono pericolose? Invece di lavorare per abbassarne i livelli fu alzata la soglia delle tabelle, come se la legge fosse un’entità capace di salvaguardare la salute della gente per decreto.

Un altro esempio: l’obbligo dell’acquisto degli indumenti catarifrangenti per eventuale uscita dal passeggero dall’automobile in panne, costosissimi e da acquistare entro una scadenza breve. Giusto  giusto in procinto del periodo di tolleranza prima dell’entrata in vigore definitiva della norma, quando il prodotto costava ben cinque volte di più del valore successivo. Bisogna combattere le attività di lobbying eccessive. Bisogna creare il diritto di non accettare le norme perché ingiuste e soprattutto inumane.

Oserei dire una tragedia per le risultanze avute fino ad adesso. Nell’antichità le tragedie erano il modo di esternare stati d’animo giunti all’estremo. Ricordo  Sofocle, che con “Antigone” giunge a promuovere addirittura una resistenza contro le ingiustizie delle leggi scritte dall’uomo. “Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell’uomo” afferma, quasi a sottolineare la centralità dell’uomo sulle cose. Antigone non è solo il personaggio principale dell’omonima tragedia, ma piuttosto un simbolo universale di resistenza e lotta contro ogni ingiustizia, di un testardo coraggio che mira ad affermare il bene. Con un gesto preferisce onorare gli dèi prima dello Stato e sparge sul suo cadavere del fratello una manciata di terra. Un atto  che  sancisce il passaggio dell’anima nell’Ade. Un gesto che le avrebbe portato sicuramente delle conseguenze. Eppure lo compie .

Quindi se la lezione viene direttamente dagli antichi scrittori e filosofi greci, i nostri rappresentanti dovrebbero ricordare che oltrepassare la soglia a Bruxelles significa entrare in una istituzione con enorme contributo Italiano, non in un ambiente estraneo. Basti notare che compare all’entrata sull’esterno l’intitolazione ad un padre precursore dell’Europa Unita, un certo Altiero Spinelli. Italiano.

Concludendo, è necessario reagire a norme inadatte, norme che non aiutano l’uomo, che lo snaturano da soggetto principale a semplice  oggetto, perché tutto ciò non fa parte della tipologia umanistica. Se servisse, spargiamo di nuovo anche noi quella manciata di terra, allo stesso modo di Antigone in una tragedia di oltre 2500 anni fa.

Stefano Signori

Presidente di Confartigianato Imprese di Viterbo

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