Ammontano a 25 milioni di euro (che diventeranno 30 alla fine di quest’anno) i crediti vantati da Talete nei confronti di aziende, enti pubblici e cittadini privati. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, la conferma è arrivata dal presidente Andrea Bossola durante la presentazione ai soci del bilancio della società. Il manager ha tuttavia rassicurato sul fatto che l’azione di recupero crediti, che prevede i sigilli ai contatori degli utenti morosi, non sarà mirata verso l’anziana che deve 50 o 100 euro o verso soggetti che versano in stato di bisogno e quindi non sono in grado di pagare. Staremo a vedere. Allo stesso tempo ha confermato il pugno duro contro chi ci marcia e ha chiesto la collaborazione di tutti, cittadini e istituzioni.
Il ragionamento in teoria non fa una piega. Non si capisce però perché solo oggi ci si rende conto di questa situazione. Perché negli ultimi quattro anni si è nascosta la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi? Perché si è permesso che i crediti e il dissesto economico e finanziario arrivassero a questo livello? Vale la pena ricordare che la parte politica che sostiene Bossola (la sinistra del Pd, a cui si è aggiunta ora anche Forza Italia) fu artefice della cacciata del presidente Stefano Bonori, quando questi, confortato da un’analisi commissionata a una società specializzata, aveva fatto presente la necessità di agire al più presto per evitare il fallimento della società. Non ci fu nulla da fare: Bonori fu mandato via, si disse che la situazione non era drammatica come la dipingeva lui e per quattro anni (con Parlato) non si è fatto alcun piano di risanamento. Il risultato è una situazione oggi molto più grave di allora con la conseguenza che sarà molto difficile procedere alla ricapitalizzazione di 40 milioni prospettata da Bossola per risanare le casse dell’azienda. In ultima analisi, ciò potrebbe significare la svendita di Talete ai privati (Acea?). E allora ritorniamo alla domanda di partenza: perché si è arrivati a questa situazione senza metterci una toppa quando si era ancora in tempo?