Tra le tante note dolenti del sistema sanitario provinciale c’è la crisi che sta vivendo l’ospedale di Tarquinia. Da più parti si teme infatti la chiusura del reparto di ortopedia. Realtà, cresciuta sotto la direzione dello stimato dottor Cesare Selvaggini, considerata una delle eccellenze del Viterbese. La professionalità e l’efficienza da sole non sorreggono però un ospedale con personale davvero ridotto ai minimi termini. I pochi medici in servizio sono costretti a turni massacranti.
Le voci di una chiusura erano già circolate nel mese di aprile, ma la Asl diramò un comunicato di smentita: “L’azienda, nel momento in cui si sono venute a creare delle condizioni concomitanti che hanno ridotto temporaneamente il numero dei chirurghi in servizio nella struttura, ha attivato in tempo reale la rete ortopedica aziendale, provvedendo ad assegnare un professionista da Belcolle a Tarquinia. In fine, nell’ottica di una risoluzione più durevole delle criticità di organico attualmente sussistenti, non solo dunque per l’unità operativa di ortopedia di Tarquinia, la Asl ha avviato diverse procedure per il reclutamento di personale a seguito di puntuali autorizzazioni pervenute dalla Regione Lazio”.
La nota è stata diramata ad aprile, ma siamo a giugno e il problema non è stato risolto. Anzi, visto il periodo di ferie, risulta aggravato. Per la cronaca, sembra che il bando non sia stato ancora pubblica (si dice dovrebbe essere fatto in questi giorni). Ma il futuro mai come in questo caso è tutto un’ipotesi.