Alle 23 di domenica sera si è chiusa definitivamente la sfida elettorale nella Tuscia. E’ il momento di trarre le prime considerazioni.
La Lega ratifica l’andamento eclatante del 26 maggio, confermandosi il primo partito nel territorio. Il Movimento 5 Stelle porta a casa uno dei peggiori risultati a livello nazionale. Forza Italia, storica forza politica del Viterbese, esce dalla competizione elettorale con un non classificato. Letteralmente fagocitata dagli alleati, povero Battistoni. Il Partito democratico, nonostante un buon risultato nazionale, non brilla nella Tuscia. Anzi va sotto le aspettative, spostando l’asticella dal 22,7% nazionale ad uno scarso 18,99%. Sul piano amministrativo il partito di Zingaretti esce sconfitto quasi ovunque.
Dunque, a conti fatti, l’unico vincitore risulta essere il Carroccio. Il Partito democratico, partendo da questi elementi, dovrà aprire un’urgente riflessione interna. Il gruppo a trazione ex Ds dovrà analizzare quanto accaduto e farsi carico di una debacle senza precedenti, come dimostra la perdita di roccaforti rosse dove il centro sinistra amministrava da decenni. Da notare anche che se presto, come sostengono in molti, si andasse alle elezioni regionali, il Pd della Tuscia, orfano dell’attuale presidente della Regione, che sarà costretto a correre per un posto al Parlamento, difficilmente riuscirà a confermare il suo attuale rappresentante alla Pisana.
C’è bisogno di una riflessione, sì. Ma c’è anche bisogno di un nuovo contenuto politico e ideologico volto allo sviluppo del partito. Una svolta in grado di riportare l’elettorato a credere nei valori del Partito democratico.

