La mezzanotte ha sancito la chiusura della campagna elettorale. Occhi puntati in provincia di Viterbo sui comuni di Civita Castellana e Tarquinia.
A Tarquinia, la sfida tra Gianni Moscherini (FI e FdI) e Alessandro Giulivi (Lega) infiamma, più che la popolazione, ciò che resta dei partiti politici. Il Pd soprattutto, letteralmente annientato dalla politica “restauratrice” degli ex Ds “governati” dal consigliere regionale Enrico Panunzi e in parte da Alessandro Mazzoli. Il primo turno ha visto premiato il candidato sostenuto dal Carroccio con il 33.72% delle preferenze rispetto al 24.30 dell’ex sindaco di Civitavecchia. Per il Pd comunque va ci sarà poco da brindare.
A Civita Castellana, la situazione sembra più cristallizzata, vista l’ampia distanza emersa al primo turno. Infatti, Franco Caprioli è avanti al suo avversario Tonino Zezza di oltre venti punti percentuali: 45.38 a 20.59. Anche in questo caso per i democrat ex Ds si tratterà di una disfatta. Civita e Tarquinia, per anni roccaforti rosse della provincia di Viterbo, assumeranno simbolicamente il significato della fine di un’epoca nonostante gli occhi oscurati dalla bramosia di potere che non hanno permesso alla cosiddetta corrente Panunzi di rendersi conto dei mutamenti in corso all’interno della nostra società.
Sicuramente in ambo i comuni determinante sarà l’affluenza, prevista in calo. Ad esempio, a Tarquinia alle amministrative di tre anni fa al primo turno votarono il 72.50% degli aventi diritto, per poi calare al 60.85% nel ballottaggio. A Civita Castellana nel 2014 votò al primo turno il 72.34% degli elettori, scesi al secondo turno al 55.91%. Dopo i ballottaggi necessariamente c’è da aprire un’urgente riflessione in seno al Pd. I risultati ottenuti dalla nuova gestione a matrice ex Ds sono stati, come detto, totalmente negativi e a poco serve dire che risulta allineato a una tendenza nazionale che vede la sinistra sconfitta un po’ ovunque. No, non è così. Qui le cose sono andate peggio e lo dimostra proprio il risultato delle comunali in netta controtendenza con quello nazionale se è vero che il Pd a livello nazionale è riuscito a mantenere molte amministrazioni.
Il Pd, vale la pena ricordarlo a chi fa finta di non vedere, è riuscito a perdere anche comuni storici come Nepi, Capodimonte, Vejano e Farnese. Ora non manca che aspettare l’esito del ballottaggio per capire e contare le perdite. Ma possiamo, sin da ora, azzardarci a dire che non è questa la strada da percorrere.

