All’ospedale di Belcolle è arrivata la televisione. Servizio on demand. “Ogni posto letto sarà dotato di un apparecchio – fa sapere la Asl in un comunicato – posizionato in modo da consentire al degente una corretta visione in tutte le posizioni e un’agevole interazione con esso. L’apparecchio è comprensivo di telecomando e cuffie monouso”.
A occuparsi del servizio – affidato tramite un bando di gara europeo, ed erogato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per 365 giorni l’anno – sarà una società esterna. “L’azienda – dice sempre la Asl – intende, così, migliorare gli standard di qualità dei servizi erogati all’utenza, in continuità con il percorso intrapreso di umanizzazione delle cure e di potenziamento del confort alberghiero”.
Il punto è che la televisione è a pagamento e dunque potrà usufruire del servizio solo chi ha soldi da spendere. Per gli altri niente. Il ricavato, oltre che nelle tasche della società che gestisce il servizio, finirà in parte nelle casse della Asl. In altri termini, si cerca di fare business sulle spalle dei pazienti. E tutto ciò accade mentre la qualità di tutti gli altri servizi di Belcolle è giudicata pressoché scadente. Nelle stanze dove l’aria condizionata non sempre funziona bene e adesso che arriva l’estate entrano nelle stanze insetti di tutti i tipi, epperò c’è la televisione. Così è se vi pare.
E pensare che più che alla televisione bisognerebbe pensare ad altro sono moltissimi utenti che hanno commentato la notizia diffusa dal solerte ufficio stampa della Asl anche su Facebook. “All’ospedale Careggi di Firenze 10 anni fa già funzionava così, direi servizio molto comodo, con pochi euro ti vedi la tv, ma sinceramente – commenta un cittadino – spiegate a Zingaretti che i pazienti di Belcolle hanno in primis bisogno di cure poi di confort”. E un altro: “Sono andata a trovare alcuni parenti e nessuno dei presenti si sognava di usufruire del servizio tv… a pagamento poi!! Non penso sia questo il comfort che si aspettano”. Un altro ancora: “Sono stata 15 giorni in un reparto, nessuno ha mai usato la tv a pagamento, sono altre le cose che mancano e dovrebbero dare confort ai pazienti, a cominciare dalle medicine, che spesso bisogna portare da casa, ai cuscini, al sapone per lavarsi ecc.”. Ma non finisce qui: “Magari migliorare le prestazioni mediche ed infermieristiche no?”. “Non sarebbe meglio investire nella qualità delle prestazioni erogate? Nemmeno al gemelli o a Siena hanno la tv a pagamento, ma ci arrivano da tutto il mondo”. “Oggi quando basta un tablet per scaricare film e vederli anche offline erano proprio necessarie queste schedine?”. “La tv che offrono si paga. Loro vogliono guadagnare sul malato”.