Nonostante le rassicurazioni del Comune, i conti di Talete non sono stati ancora sbloccati. Risultato: l’atteso pagamento della seconda metà degli stipendi ai dipendenti, che sarebbe dovuto avvenire ieri, non c’è stato. Sul piede di guerra i sindacati, i quali, non solo non hanno revocato lo stato di agitazione, ma adesso si dicono addirittura pronti a proclamare uno sciopero qualora la situazione non si chiarisca nelle prossime ore.
A rendere ancora più infuocati gli animi di tutti il fatto che ieri mattina alla riunione in Prefettura, convocata per fare il punto della situazione e fornire ulteriori rassicurazioni ai lavoratori, i rappresentanti di Talete non si siano presentati. Sapendo che i conti non erano stati sbloccati e che gli stipendi non erano stati pagati, hanno evidentemente preferito sottrarsi al confronto con i sindacati.
Sembra che alla base di quanto accaduto ci siano problemi di natura burocratica, in altri termini la questione non è semplice come è stato rappresentato in Consiglio comunale dal sindaco venerdì scorso. C’è tutta una serie di passaggi che non può essere elusa e prima che tecnicamente il giudice disponga lo sblocco dei conti potrebbero passare altri giorni. Non resta che attendere.
Al di là di tutte le motivazioni possibili alla base di questa assurda storia, resta, da parte dell’amministrazione Arena, la responsabilità di aver gestito malissimo l’intera vicenda, contraddistinta prima dal pignoramento di cui tutti ignoravano l’esistenza e poi dal tentativo di metterci una pezza senza la capacità di far lavorare nella giusta direzione gli uffici e i legali di Palazzo dei Priori.
Il danno, insomma, è stato fatto. I buoi, checché se ne dica, sono usciti dalla stalla e adesso non resta che sperare in un’accelerazione dei meccanismi burocratici a cui nessuno in realtà crede, come dimostra la volontà dei sindacati di indire lo sciopero.