Bambini spostati dalla scuola materna di San Martino a causa dei valori di radon oltre la norma. Della questione, nata in seguito a delle rilevazioni effettuate in alcuni istituti (materna dell’Ellera, La Pila, San Martino, istituto comprensivo Concetti e media Vanni), si è parlato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. A sollevare il caso, tramite un’interrogazione, i consiglieri comunali Martina Minchella, Francesco Serra e Lina Delle Monache. Lo spostamento, ha spiegato l’assessore Elpidio Micci, è avvenuto in via prudenziale proprio perché delle scuole esaminate quella di San Martino è risultata la più pericolosa.
L’accaduto – al di là delle argomentazioni di Serra, che è addirittura sembrato voler mettere in dubbio la validità scientifica delle rilevazioni – offre l’occasione in realtà per interrogarsi su cosa stiano facendo le autorità deputate al controllo dell’inquinamento in provincia di Viterbo. In particolare la Asl, che a quanto pare ha sì predisposto un piano di prevenzione, il problema è però di capire come esso sia stato fatto e soprattutto se è stato oggetto di confronto con le altre istituzioni pubbliche. Soprattutto, il piano è stato mai sottoposto all’attenzione della Conferenza dei sindaci? Ci si è preoccupati di capire come affrontare le eventuali criticità emerse? Se questi passaggi non sono ancora stati fatti perché si è fatto il piano se poi non viene messo in pratica? Ecco la Asl, dopo quanto accaduto a San Martino, è chiamata a rispondere a queste domande senza indugiare oltremodo.