Addio San Pellegrino in fiore. Dopo il fallimento dell’ultima edizione sul fronte degli allestimenti, il Comune sta pensando seriamente di archiviare la formula che negli anni ha reso famosa la rassegna florovivaistica per qualcosa di diverso. “Servono nuove idee – ha detto in Consiglio il vicesindaco Contardo -. Turisti e visitatori non mancano, è vero, ma ormai sono attratti più dal nome che dal valore effettivo della manifestazione, che negli anni è andato scemando”. Una formula “nuova” potrebbe essere quella di “Viterbo in fiore”, già sperimentata negli anni di amministrazione Marini. “E comunque – ha aggiunto l’assessore De Carolis – una manifestazione che sia un grande contenitore, strutturata con un percorso al suo interno come avviene già con altri grandi eventi che si svolgono in città”.
Critiche all’ultima edizione della festa sono arrivate anche dal consigliere indipendente Fabrizio Purchiaroni: “Tra i fiori si sono visti in vendita quest’anno anche degli aspirapolvere. Un pugno in un occhio, poi, la fontana di tufo montata per l’occasione a piazza San Carluccio”.
Il consigliere Giacomo Barelli di Viva Viterbo ha puntato il dito infine sulla “corsia preferenziale” su cui viaggerebbe” San Pellegrino in Fiore” rispetto ad altre manifestazioni, “l’unica – ha detto – ad avere assicurato un budget prima del suo svolgimento”. Una anomalia che secondo Barelli andrebbe corretta. Punto sul quale De Carolis si è detto in sitnonia.