Rullano i tamburi di guerra a Palazzo dei Priori. La Lega si dice pronta a staccare la spina all’amministrazione Arena. Per questo, come ha spiegato Contardo in vari interventi usciti in questi giorni, pretende un chiarimento nel breve lasso di tempo che intercorre tra il 27, quando saranno noti i risultati delle europee e delle comunali, e il 4 giugno, giorno in cui è stato fissato il Consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo.
Il detonatore è stato innescato dalla decisione di Forza Italia e Fratelli d’Italia di procedere, in accordo con la sinistra del Pd, all’elezione del nuovo consiglio di amministrazione di Talete senza attendere, come consigliato anche dal prefetto, l’elezione dei nuovi 27 sindaci, più titolati (è di tutta evidenza) di quelli uscenti a votare la governance della società di gestione del servizio idrico. L’operazione, contrastata anche dall’area moderata del Pd, ha escluso il Carroccio da qualsiasi possibilità di dire la sua dato che al momento non ha primi cittadini all’interno dell’assemblea dei soci.
Ma se questo è il detonatore, va anche detto che la dinamite che si è ammonticchiata sotto la poltrona in cui siede Giovanni Arena sindaco è di ben altra natura, essendo rappresentata sostanzialmente da un’immagine dell’amministrazione in carica sempre più appannata. In un anno infatti, al di là delle chiacchiere, i risultati portati a casa dal centrodestra alla guida di Palazzo dei Priori sono inesistenti. La città è sporca e poco curata: questa è la prima nota dolente che balza all’occhio anche del cittadino più distratto. L’erba la fa da padrona in molte zone, e meno male che quando governava Michelini non passava giorno che argomenti di questo tipo non fossero oggetto di attacchi da parte di molti esponenti dell’attuale maggioranza. Secondo Arena, sempre ottimista, la colpa è della pioggia, come se finora Viterbo invece che in Italia si fosse trovata nel deserto del Sahara. La gestione dei rifiuti nel frattempo non è cambiata di una virgola, in compenso è cambiato però il costo della Tari, che come si sa è stato aumentato.
Terme: nulla si è mosso. Sul fronte delle pozze libere del Bullicame, come sta spiegando in questi giorni l’ex assessore Claudia Nunzi su Facebook, Michelini lasciò in eredità ad Arena una delibera per il ripristino del pozzo di Sant’Albino. Non si sa che fine abbia fatto e infatti le vasche continuano ad essere asciutte. Trasporti: da sei mesi sono andati in pensioni i vecchi bus della Francigena e dai sei mesi Arena promette che “tra una settimana” arriveranno quelli nuovi, il cui acquisto però è stato reso possibile grazie a un fondo predisposto sempre dalla giunta Michelini. Di settimane ne sono passate venti e nulla si sa: adesso sempre Arena ha detto che sono bloccati a Bologna. Ma bloccati perché?
Si potrebbe andare avanti così ancora per molto. Si potrebbe parlare del museo sempre chiuso e del bando per direttore revocato dall’attuale amministrazione che ha preferito così rinunciare alla possibilità di accedere ai finanziamenti regionali (forse al dirigente della cultura sarebbe costata troppa fatica la compilazione della domanda). Oppure ci si potrebbe soffermare sulle zero iniziative partorite per la cultura e il turismo (Michelini la Macchina di Santa Rosa a Milano invece la portò). Così come si potrebbe sottolineare il caso delle auto nel centro storico di sera e di giorno, ma tanto tutte queste cose la gente le vede con i propri occhi come dimostrano le migliaia di foto segnalazioni pubblicate su Facebook.
Di fronte a questa landa desolata la Lega vuole in qualche modo differenziarsi dal resto dell’allegra comitiva, ben sapendo che alla fine rischiano tutti (votati peraltro solo dal 23/24 per cento dei viterbesi) di passare alla storia come i peggiori amministratori che Viterbo ricordi. E’ per questo che mette i puntini sulle i. Anche se, per passare dalle parole ai fatti, bisognerà vedere con esattezza cosa uscirà dalle urne tra una settimana.