Mancano ormai poche ore all’assemblea dei soci che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, porterà all’elezione del nuovo cda della Talete. Si limano i particolari, ma è già tutto apparecchiato per il nuovo banchetto che la politica consumerà ancora una volta alle spalle dei cittadini. Perché alla fine sempre e solo di poltrone da spartirsi si parla. E ben remunerate: per il futuro presidente uno stipendio mensile che si aggira intorno ai 5mila euro. Di tutto il resto invece, del servizio che si offre alla gente, dell’arsenico che sgorga ancora dai rubinetti, delle bollette diventate più care per coprire un muto di 35 milioni di cui si sono perse le tracce, è ormai chiaro che non interessi proprio niente a nessuno. Gabbato anche il prefetto che chiedeva di rinviare il tutto a dopo le elezioni amministrative.
Pronti a sedersi a tavola per la grande abbuffata sinistra Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Gli ingredienti per l’inciucio, come dicevano, ci sono tutti: l’assemblea riunita in seconda convocazione, così da abbassare ulteriormente il “quorum” necessario alla nomina di presidente e consiglieri d’amministrazione, e il richiamo a un presunto senso di responsabilità, per il quale, se non si votasse subito, sarebbe impossibile approvare in tempo il bilancio. Un richiamo che, oltre ad essere falso, proviene, guarda caso, dagli stessi che quando si trattava di dover rimuovere Parlato per le vicende giudiziarie che hanno travolto l’ex presidente di Talete, l’hanno mandata invece per le lunghe.
Altre notizie che circolano in queste ore relative a un accordo non ancora siglato, rientrano, insieme con altre, nella stessa messa in scena che si consumerà a breve sotto gli occhi di tutti. Anche la mossa a sorpresa del sindaco Arena che per oggi, prima dell’assemblea, ha annunciato una riunione con gli altri primi cittadini del centrodestra per decidersi sul da farsi sembra rientrare in questo copione.
Gli ultimi alibi sono caduti definitivamente ieri durante il dibattito in Sala d’Ercole: “Si è parlato tanto in questi giorni dell’esigenza di scegliere figure competenti e di curriculum che siano all’altezza dei ruoli che si devono coprire, invece l’unica cosa importante in questa direzione non è stata fatta. Mi riferisco – ha detto il capogruppo del Pd Luisa Ciambella – alla convocazione del comitato ristretto dei sindaci, il cui parere era vincolante per la scelta del curriculum”. Luisa Ciambella si è detta preoccupata: “Non mi lascia tranquilla un sindaco che a poche ore dell’assemblea dei soci, la cui convocazione è di 20 giorni fa, dichiara di non sapere ancora come si comporterà. E’ questo il modo di affrontare i problemi? Questo, ritengo invece io, non è quello che dovrebbe fare un sindaco, soprattutto se del comune capoluogo”.