“La Lega a Bagnoregio sta dando i numeri”, dice il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Viterbo, ma a noi, non ce ne voglia il diretto interessato, sembra che in questa vicenda a essere un po’ fuori di testa, o meglio, a essersela montata, sia proprio lui, Massimo Erbetti. Che non si sa in base a quale autorità si sente in diritto di decidere – lui, portavoce a Viterbo – chi nella cittadina dei Calanchi possa fregiarsi o meno del titolo di grillino. O forse il diritto ce l’ha, e allora chiediamo scusa. Ma a questo punto non raccontateci più che uno vale uno.
A mandarlo su tutte le furie sarebbe stato “un comunicato – scrive lui – dove si parla di un presunto appoggio del Movimento Cinque Stelle al candidato sindaco Alessandro Landi. Si farnetica di ‘Bagnoregio come primo esperimento in Italia a carattere locale sull’onda del governo nazionale’”. “Un inganno”, “un’affermazione falsa e grave”, sempre secondo Erbetti, che poi chiarisce meglio il suo pensiero: “Nella lista in appoggio a Landi sono presenti degli elementi che in passato ritenevano di essere parte del Movimento Cinque Stelle ma è chiaro che, dopo la scelta fatta di dare vita a un minestrone politico proprio a Bagnoregio, ora sono fuori dal Movimento. Non rappresentano che loro stessi”.
Erbetti annuncia poi che farà una segnalazione al nazionale per far espellere queste persone. E non si capisce perché ci sia bisogno di una segnalazione se è vero, come dice lui, che questi soggetti non fanno più parte del Movimento 5 Stelle. Insomma, delle due l’una.
Ma al di là di questo aspetto, la questione appare più complessa: è normale che in un movimento il cui motto è “uno vale uno”, a certificare il dna politico dei candidati alle elezioni amministrative sia il consigliere comunale di un altro paese? E le persone messe all’indice non potrebbero dire la stessa cosa di Erbetti, ovvero che sia lui a non rappresentare più la linea politica del movimento? E il blog? Su queste vicende non doveva decidere il blog? Bravo a chi ci capisce.