A giudicare dal parterre dell’altra sera alle Terme Salus, il Partito democratico, alle europee, a Viterbo e provincia sfiorerà almeno il trenta per cento. A volersi mantenere prudenti, si aggirerà senza possibilità di smentita tra il 27 e il 30. “Stasera – ha detto con gli occhi fuori dalle orbite per tanto ben di Dio il consigliere regionale Enrico Panunzi – abbiamo battuto tutti i record: poltrone piene e posti in piedi esauriti. Ma quello che conta è che qui non c’è gente anonima. Voi non siete dei mi piace su Facebook. Ognuno ha una storia da mettere insieme. E’ energia per il Pd”.
L’occasione è stata offerta dalla presentazione dei candidati appoggiati dall’area Panunzi: l’ex vice presidente della Regione, Massimiliano Smeriglio, e Lina la rossa, alias la novelli sindaco di Canino. Lei rossa dentro e fuori, vista la capigliatura che sfoggia per questa campagna elettorale.
Dicevamo che il Pd prenderà almeno il trenta per cento. Il perché è presto detto: in sala c’erano tutti quelli che l’anno scorso, alle politiche, non s’erano visti. Innanzitutto, sono ritornati Sposetti e Parroncini, insomma la storia del Partito comunista in Tuscia. E con loro, vedere le teste canute che hanno fatto il loro ingresso in sala, tanti vecchi compagni di oggi e soprattutto di ieri. Gente a cui i voti escono dalle orecchie. Ma non solo: con Panunzi è passato per l’occasione anche il mitico Francesco Bigiotti da Bagnoregio, direttamente catapultato nell’agone degli amici di “Rico” il canepinese dal centrodestra. Alla mole di voti (tantissimi) che porteranno i vecchi comunisti tornati all’ovile e Bigiotti vanno aggiunti quelli che l’anno scorso sono passati, alla Camera, dal Pd a Fratelli d’Italia, a fronte di quelli che alla Regione sono transitati da FdI al Pd. Solo con tutta questa roba si parte da una base del 26/27 per cento. Ci sono poi da aggiungere i voti di Barelli, anche lui in prima fila alle Terme Salus, noto, come sapete, per le migliaia e migliaia di preferenze che raccoglie ogni volta che ci mette la faccia.
Insomma, tanta roba davvero. Ma non è finita mica qui. A far dormire sonni sereni a Marco Tolli e alla federazione provinciale ci saranno anche il traino dei candidati locali (a cominciare dalla Novelli) e l’aumento dell’affluenza che farà rientrare tanti bei votarelli nel 2018 andati perduti. Questa insomma è quanto dice la matematica.
A livello generale va infine considerato il vento in poppa di cui gode il partito quest’anno a causa di una minore frammentazione d’area rispetto allo scorso anno e ci riferiamo ai voti (centinaia e centinaia di migliaia) che sicuramente recupererà dagli amici di Casini e della Lorenzin, da Calenda, che nel 2018 sostenne la Bonino, e dalla lista solidale di Prodi. Tanta roba, tanta roba, ripetiamo. Talmente tanta che, siamo sicuri, il 30 per cento è davvero alla portata. E se sarà cosi, statene certi: il merito sarà tutto di Panunzi & C.