In merito all’articolo Buon appetito a Smeriglio e ai suoi compagni, il comitato elettorale di Massimiliano Smeriglio precisa in una nota “che l’ex vice presidente della Regione sta partecipando a decine di iniziative, incontri, comizi in tutta la circoscrizione elettorale dell’Italia Centrale. Come è suo costume senza risparmiarsi. Tra le tante iniziative, il Viterbese pone legittimamente l’attenzione su alcuni appuntamenti più conviviali. Nello specifico, si puntualizza che sia la cena ad Orvieto, con i candidati Camilla Laureti e Roberto Gualtieri, organizzata dal sindaco Germani, sia quella tenutasi a Viterbo il 2 maggio, con la candidata Lina Novelli, sono state entrambe pagate dai partecipanti con una propria quota”.
Prendiamo atto della precisazione, va tuttavia notato che nessuno, per quanto ci riguarda, ha posto l’attenzione su come questi appuntamenti conviviali siano stati pagati. Né sulla quantità degli stessi, comunque di gran lunga superiori a quelli di tutti gli altri candidati, e comunque tutti legittimi. Ci mancherebbe.
L’articolo voleva solo porre l’attenzione, ironicamente, sulla storia politica del candidato Smeriglio. Una storia di sinistra-sinistra, per non dire sinistra radicale, nel corso della quale lui stesso ha più volte ironizzato sulle cene e i pranzi degli altri, dei democristiani in particolare, bollati con l’appellativo di “magnoni” o “forchettoni”. Prendiamo atto, dunque, con piacere che abbia cambiato opinione, tanto da considerare oggi normale per lui quello che un tempo considerava anormale per gli altri.