Hanno deciso di scendere in strada per manifestare “contro ogni forma di violenza”. E’ l’idea promossa dalla Rete degli Studenti Medi a pochi giorni dagli arresti dei due esponenti di CasaPound per lo stupro di una 36enne in un locale gestito dal movimento della tartaruga nel capoluogo della Tuscia.
L’appuntamento è per sabato, a partire dalle ore 17 da piazza della Rocca, a pochi passi dal luogo dove si sarebbe consumato il presunto stupro.
Tante le adesione che l’iniziativa sta già raccogliendo. “La città tutta deve stringersi attorno alla vittima e alla sua famiglia, e battersi per difendere i valori di convivenza civile e solidarietà, perché non possiamo rassegnarci all’idea che la violenza verso i più deboli sia un fattore endemico nella nostra società”. Lo scrive nel messaggio di invito alla manifestazione il Pd del Lazio.
In piazza ci sarà anche lo Spi Cgi: “Come sindacato – si legge in una nota di Miranda Perinelli – non possiamo restare a guardare inermi di fronte all’ennesimo episodio di violenza che ha duramente sconvolto la Tuscia. Ma allo choc dobbiamo reagire scendendo in piazza per ribadire che il rispetto dei diritti, delle diversità, della Costituzione su cui si fonda la nostra Repubblica è il miglior antidoto contro i reati dell’odio. È ora che in questa provincia le istituzioni che rappresentano i cittadini abbandonino la superficialità con cui troppo spesso sono stati trattati e commentati i crimini commessi dai militanti di Casapound”.
“Vetralla tutta” afferma che non si possa restare in silenzio: “Uno stupro è una violenza ignobile, la rete di connivenza che si sta scoprendo in questi giorni è quanto di più deplorevole si possa pensare. Siamo rimasti sconvolti, non solo per la violenza di genere a cui purtroppo un Paese fortemente maschilista e patriarcale continua a abituarci e che dobbiamo ogni giorno contrastare, ma anche perché esiste un forte legame con quella che si definisce essere, e di fatto è, una forza politica di estrema destra che fa continua propaganda”.
“Ringraziamo i giovani della Rete degli Studenti per aver messo in piedi una mobilitazione – affermano dal coordinamento provinciale di Mdp -. Sabato saremo in piazza affinché tutti insieme possiamo diventare un’ unica voce forte e autorevole”
Anche Arci Viterbo aderisce alla manifestazione e invita tutti a partecipare: “Dobbiamo riconoscere che storicamente questo territorio non ha saputo costruire le occasioni, gli strumenti e gli spazi per le pratiche aggregative e culturali per i giovani e non si è mai posto il problema dell’escalation di violenza neofascista tra i giovani”.
“Per questo – dichiara il presidente di Arci Viterbo Marco Trulli – sabato c’è una sfida importante, quella di saper condannare senza se e senza ma, come società civile e cittadinanza, questo atto di violenza, ma c’è anche la necessità di impegnarci tutti, da destra a sinistra, a non concedere più spazi agibilità e di riconoscimento a chi propaga odio razziale e agisce la violenza come metodo di confronto”.
“Siamo anche noi convinti che sia necessario la presa di una posizione dura contro ogni forma di violenza”, dicono dal Comitato Lavoro e Beni comuni.
E ci sarà anche l’Usb: “Troppe ormai sono le aggressioni e le provocazioni che hanno segnato negli ultimi tempi: dal vile pestaggio del ragazzo di Vignanello, reo di aver realizzato una scritta ironica, alle ripetute azioni intimidatorie ultima tra le quali quella presso la sede del sindacato Usb, alle campagne denigratorie costruite ad arte verso gli immigrati, sino ad arrivare al gravissimo fatto di questi giorni in cui ancora una volta emerge la drammatica realtà della donna oggetto di possesso”.
“Nel rispetto del procedimento penale in corso – continua il sindacato di base -, riteniamo però necessario una risposta corale e ferma da parte delle Istituzioni cittadine , fino ad oggi troppo tolleranti al punto di concedere a organizzazioni che adottano propaganda fascista spazi pubblici come la Sala Regia del Comune di Viterbo per iniziative politiche. L’Italia antifascista, la nostra Costituzione, nel solco della democrazia, ci impongono di reagire”.