“Fai il reset del telefono”. “Regà, cancellate le chat”. “Riccà leva tutti i video e tutte le foto di quella di ieri sera. Ci so le guardie al pub”.
Il Corriere della Sera pubblica i messaggi Whatsapp che si sarebbero scambiati i due militanti di CasaPound poi finiti agli arresti e alcuni loro amici il giorno successivo al presunto stupro. Non solo – scrive sempre il quotidiano – sul telefono del 21enne Riccardo Licci la polizia avrebbe trovato anche le parole del padre: “Riccardo butta il cellulare subito”.
I tre video e le quattro foto di quelli che il gip di Viterbo ritiene siano stati “reiterati abusi sessuali, in modo beffardo e sprezzante” non sono rimasti solo nei telefoni degli arrestati. “Sono finiti almeno sul cellulare del padre di Licci e su due chat di Whatsapp: Gruppo Bazzi e Gruppo Blocco studentesco, dov’era iniziata la militanza politica dei due”, si legge sul giornale di via Solferino.
“È da qui – riporta il Corriere della Sera – che parte l’ordine di cancellare quello che, attualmente, è l’architrave del ‘gravissimo quadro indiziario’ a carico degli indagati: le immagini di uno stupro, nei ricordi confusi della vittima, che per gli avvocati difensori è stato invece «rapporto sessuale interpretato come consensuale». Immagini difficili da descrivere, perfino per gli investigatori che le hanno definite ‘scabrose’”.