I borghi dei Monti Cimini come le borgate della capitale. E’ l’analisi di Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera, durante una puntata della trasmissione di La7 Tagadà dedicata allo stupro di Viterbo.
“C’è un brodo di cultura, tutto un mondo attorno che non attiene direttamente al fatto, ma attiene alla violenza verbale e fisica che sta intono al fatto, che si respira lì come si respira nelle nostre borgate”, ha commentato il cronista che in questi giorni si è spostato tra il capoluogo della Tuscia e i posti dove risiedono i due presunti stupratori per raccontare la realtà che si vive.
Buccini si dice sorpreso di aver trovato in questa parte della provincia tanta rabbia sociale: “Parliamo di paesini, piccoli presepi sotto Viterbo. Che c’entra la rabbia sociale? Perché CasaPound, qui, prende tanti voti? Il punto è il vuoto valoriale. Il vuoto di possibilità. Un vuoto che è uguale, in qualche modo, nella borgata e nel borgo”. E aggiunge: “Nel borgo il vuoto porta al fatto che il primo impresario che viene da te e ti dice ‘ho la bacchetta magica’, tu gli vai dietro. Questo significa assenza della sinistra, delle famiglie, del sociale. Significa un quadro dell’Italia in cui s’infila un’organizzazione come questa”, conclude il cronista riferendosi a CasaPound.