Fratelli d’Italia nella bufera a Civita Castellana, il Comune più importante della provincia di Viterbo, insieme a Tarquinia, al voto il 26 maggio. Contro di loro volano insulti da parte di Forza Italia e adesso anche di Casapound. Sono accusati di non rispettare i patti, di fare ogni volta una faccia diversa a seconda degli interlocutori e di tramare alle spalle di tutti con il solo obiettivo di accaparrarsi le poltrone.
Visto quanto accaduto con la Meloni l’anno scorso, che avrebbe accettato anche di fare lo scendiletto pur di entrare al Governo (ricordiamo che non ce l’hanno voluta i 5 Stelle), non c’è da meravigliarsene. Allo stesso modo, il grande inciucio tentato nei giorni scorsi in Provincia con gli ex Ds, dove Gianluca Grancini si era già immaginato di sedersi all’interno di un assessorato, è la conferma di una particolare inclinazione di questo partito a cogliere l'”attimo fuggente” rappresentato dalle poltrone.
A Civita Castellana finisce sotto accusa Massimo Giampieri, già sindaco della cittadina falisca e attuale coordinatore provinciale del partito. Sarebbe lui, tuona il candidato a sindaco di Forza Italia, Domenico Parroccini, l’anima “nera” che ha ispirato il grande tradimento di Alberto Cataldi. Lo dimostrerebbe un accordo sottoscritto e poi stracciato quando Giampieri ha capito che con la Lega avrebbe scagliato qualcosa in più. Adesso è scoppiato il caso Casapound: pure qui la stessa metodologia di comportamento. Si fa un patto e all’ultimo momento lo si rinnega.
“Ci troviamo amaramente a dover scrivere queste righe – scrive Casapound in una nota – dopo aver preso atto della nostra estromissione, di fatto, dalla campagna elettorale per le prossime amministrative. Dopo aver stretto un accordo con Alberto Cataldi di Fratelli d’Italia – spiega Alberto Mereu – per la mia presenza e di altre due nostre candidate, da indipendenti, in una lista civica in suo appoggio, abbiamo ricevuto un secco dietrofront, senza avere più nemmeno la possibilità, vista le scadenze, di poter presentare una nostra lista”.
Secondo Mereu il no di FdI è frutto del “teatrino miserabile imbastito tra gli stessi FdI e la Lega, che prima hanno fatto finta di litigare, minacciando di concorrere separati, ma che ora saranno insieme”. Al momento il centrodestra a Civita vedrà Forza Italia da sola, “ma risulterà decisiva per il ballottaggio”, prevede Mereu. Per Casapound, “troppo scomoda per i leghisti”), difficile dire “se alla base di questa infame giravolta ci sia la solita pavidità di un centrodestra che non riesce a fronteggiare i ricatti morali dell’antifascismo e della sinistra”.
Per Mereu lasciar fuori “un competitor forte in termini di voti, ma anche e soprattutto di cultura politica (totalmente assente da quelle parti)”, avrà il suo peso sul voto per le comunali. “Il nostro elettorato per il 26 maggio potrà tranquillamente anche scegliere Potere al Popolo, essendo almeno questi nemici dichiarati, anziché dei falsi amici che ci hanno pugnalato alle spalle”.