Sulle polemiche che hanno segnato a Viterbo i festeggiamenti per l’anniversario della Liberazione, pubblichiamo un intervento di Aldo Quadrani, coordinatore provinciale del Circolo reale.
Con DLL 22/4/1946 Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, Luogotenente generale del Regno indisse il 25 aprile 1946 festa nazionale a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano.
Da allora quella magnifica giornata di unità nazionale è sempre più diventata una ricorrenza dei partigiani rossi che si sono appropriati di una solennità del popolo italiano.
Già l’anno scorso avevamo denunciato la presenza di una associazione (Anpi) alla celebrazione ufficiale consentendo al presidente di prendere la parola e di partecipare alla deposizione ufficiale, con i veri rappresentati delle istituzioni italiane, della corona d’alloro ai Caduti.
Il 25 aprile è una festa civile dell’Italia e del popolo italiano ed è una vergogna che chi rappresenta la nazione, la Regione, la Provincia, il Comune possa permettere che un qualsiasi delegato di una associazione privata possa intervenire in maniera ufficiale facendo una propaganda settaria delle proprie ideologie.
Quest’anno vi è stata una contestazione per questo modo fazioso di gestione alla quale diamo tutta la nostra considerazione, con la speranza che in futuro la festa del 25 aprile possa riprendere la valenza per la quale era stata indetta dal Principe Umberto di Savoia.