L’emendamento che comprendeva anche la vendita dell’ex chiesa di Santa Maria della Pace alla fine è stato ritirato, ma non per questo le opposizioni hanno risparmiato critiche alla maggioranza. Anzi.
“Siamo grati alla collega Letizia Chiatti di essersi accorta di questo errore. La cosa che è successa oggi è di una gravità inaudita, un atto pubblico non può essere modificato con un tratto di penna, rendendolo non conforme all’originale. Questo episodio getta un’ombra sui procedimenti che culminano poi in questa aula. Questo atto di fatto è un falso, stiamo lavorando su un falso”. Alfonso Antoniozzi di Viterbo Venti Venti lo ripete due volte.
“Dovreste rivalutare il ruolo dell’opposizione – ha detto invece Massimo Erbetti del M5S, rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza -. L’opposizione oggi è riuscita a non farvi fare una figura meschina. Se fosse passato quell’emendamento vi rendete conto cosa sarebbe successo?”.
“Nessuno di noi ha voluto speculare su questo episodio”, ha replicato infine Giacomo Barelli (Viva Viterbo) al capogruppo di FdI Paolo Bianchini. E ha aggiunto: “Non c’è nessuna speculazione da parte nostra. Ci dovreste ringraziare invece. I Facchini sono un patrimonio di tutti, non solo di una parte. Sono patrimonio dell’umanità. Si tratta solo di prendere atto di cosa è successo”.