Lievitano i costi della politica a Palazzo dei Priori. Dove, rispetto al periodo di Michelini, non si bada a spese. Solo tre numeri: la giunta Arena costa 60 mila euro in più, a ciò vanno aggiunti 40 mila euro per pagare le segreterie esterne, che prima non c’erano, e altri 150 mila euro per consulenze di vario tipo.
Si poteva evitare? Sicuramente sì. Senz’altro si poteva contenere l’aumento dei costi della giunta, soldi che si sarebbero potuti investire in servizi per i cittadini. Oggi inizia la discussione del bilancio e le maggiori spese rispetto ai cinque anni precedenti non mancheranno di suscitare dure prese di posizione dai banchi dell’opposizione.
L’impennata dei costi della politica avviene peraltro contestualmente all’aumento del 7,4% della tassa sui rifiuti e del 7,6% delle bollette Talete. Numeri anche questi scritti e certificati nel documento contabile che da qui a domenica (ma c’è chi giura che si andrà ben oltre) sarà posto all’attenzione dell’assemblea per essere votato.
Ma il nocciolo del ragionamento non è solo questo. A un anno dall’insediamento di questa amministrazione preoccupa infatti la totale assenza di progettualità, la mancanza di una visione e di un disegno per la città. Tanti slogan, ma zero fatti. E’ qui che la giunta Arena pecca più di tutto anche alla luce delle critiche sguaiate di tutte quelle persone oggi in maggioranza che nei cinque anni di Michelini non hanno perso occasione per dire che loro avrebbero fatto meglio. Ecco i risultati.
La grande conflittualità interna – la maggioranza appare come un agglomerato non omogeneo di bande in guerra tra loro – non promette nulla di buono neanche per il futuro. C’è anzi, purtroppo per Viterbo, da ritenere che la situazione andrà peggiorando sempre di più.