Pensavamo di averle sentite tutte con il reato di bontà, così come fu ribattezzata dai giornali nazionali la proposta dell’ex assessore alla sicurezza del Comune di Viterbo di multare non solo chi chiede l’elemosina, ma anche chi la fa. Invece, dai banchi della maggioranza ecco arrivare altre iniziative che finiscono per avere l’effetto di semplici slogan, impraticabili nella realtà o semplicemente incostituzionali. E’ il caso della modifica al regolamento per l’assegnazione delle case popolari illustrata nei giorni scorsi da Elisa Cepparotti. Obiettivo: fissare paletti molto più rigidi per gli immigrati che chiedono di avere accesso alle graduatorie.
Della Cepparotti si è parlato nei mesi scorsi per la decisione di transitare dal gruppo di FdI a quello della Lega. Qualche giorno fa, durante una conferenza stampa del suo nuovo partito, la consigliera è uscita allo scoperto brandendo lo slogan più caro agli elettori del Carroccio: prima gli italiani. No, prima chi ha diritto, gli ha risposto dall’opposizione Giacomo Barelli, che ha spiegato come simili iniziative siano state già bocciate dalla Consulta. Ma le critiche non sono arrivate solo dalla minoranza. La proposta della Cepparotti è stata respinta anche dall’assessore ai Servizi sociali, Antonella Sberna.
Insomma, non proprio quello che si dice un buon inizio. Elisa Cepparotti può consolarsi però con il sostegno di CasaPound, che con un comunicato sprona la consigliera ad andare avanti. All’epoca il movimento di destra espresse apprezzamento anche per l’operato dell’ex assessore Nunzi. Speriamo per la carriera politica della Cepparotti in un finale diverso.