
Quasi 7200 emendamenti, per la precisione 7103, al bilancio la cui discussione comincia giovedì in consiglio comunale. Li ha presentati il Movimento 5 Stelle con l’idea di inchiodare Arena alle proprie responsabilità, ovvero di costringere la maggioranza a spiegare come sono stati suddivisi i soldi da spendere, in base a quali criteri e priorità. Tutto ciò, ha spiegato Massimo Erbetti, si è reso necessario perché nelle commissioni i singoli capitoli del bilancio sono stati approvati a colpi di maggioranza senza possibilità di dibattito.
Si annuncia bagarre nell’osteria di Palazzo dei Priori. Tale, una bettola cioè, appare la sala del consiglio comunale con gente nelle fila della maggioranza, che, per niente consapevole di dove si trova, dà ogni volta sfogo al peggiore repertorio di impreparazione e pressappochismo che si siano mai visti a Viterbo.
Settemila e passa emendamenti sono una provocazione. Un modo per mandarla in caciara, diranno adesso Arena & C.. Forse è vero, ma va detto che a inaugurare questa moda furono proprio gli stessi consiglieri di maggioranza – all’epoca minoranza – che imperversavano nella Sala d’Ercole ai tempi di Michelini sindaco. Se le ricordano tutti le facce inutilmente sorridenti di Santucci e di taluni di Fratelli d’Italia come Buzzi, Grancini e Ubertini. Oggi vengono serviti con la stessa moneta. Questa è la classe politica di Viterbo. Purtroppo.