Ha parlato di confronto con le associazioni di categoria, di agricoltura sociale, di marketing e di collaborazione con l’università, ma nel suo intervento durante il Consiglio comunale il nuovo assessore all’agricoltura non ha dedicato neanche mezza parola alla lotta all’abuso dei fitofarmaci. Un record di questi tempi, visto che come ti giri non si parla d’altro.
Francesca Bufalini ha esordito così dai banchi della giunta, durante la discussione per l’approvazione del documento unico di programmazione. In questo senso, senza discostarsi dal suo predecessore, l’ex assessore Claudia Nunzi, anche lei silente sull’argomento durante i pochi mesi trascorsi a Palazzo dei Priori.
Mentre nei giorni scorsi sui Monti Cimini i carabinieri del Nas hanno scoperto un vero e proprio mercato nero di fitofarmaci irregolari, mentre a Bolsena i sindaci del lago annunciano iniziative congiunte per arginare l’espandersi della monocoltura della nocciola, mentre amministratori coraggiosi, come il primo cittadino di Gallese, eseguono controlli e infliggono multe salatissime contro chi sgarra, a Viterbo il problema è come se non esistesse. Come se la città godesse di una improbabile immunità. Non si spiegherebbe altrimenti il perché, a quasi un anno dalla richiesta da parte del Pd di un consiglio aperto sull’uso e sull’effetto delle sostanze chimiche in agricoltura,con studiosi, associazioni di categoria e sindacati, non sia stata convocata ancora una seduta.
Anche così si misura la capacità di interpretare i problemi del territorio da parte di una classe dirigente.