Fermare l’espansione di nuovi noccioleti intorno al lago di Bolsena. Venerdì prossimo i sindaci dei paesi che si affacciano sul bacino d’acqua a nord della Tuscia si ritroveranno in una conferenza per annunciare misure straordinarie contro il dilagare della monocoltura corilicola, i cui danni ad ambiente e paesaggio sono stati denunciati di recente anche dalla regista Alice Rohrwacher, cresciuta proprio in questo territorio, tra la Tuscia e l’Umbria, e in un convegno che si è tenuto nella città di Orvieto.
Non si parla in questo caso di votare regolamenti contro l’uso di diserbanti e pesticidi già adottati per esempio nella zona dei Monti Cimini, ma di provvedimenti ancora più drastici. Tutti i dettagli saranno svelati nell’appuntamento di venerdì.
“Non vogliamo fare la fine del lago di Vico”. E’ la frase che da un po’ di tempo a questa parte si sente pronunciare spesso a Bolsena e nelle zone circostanti quando si parla di nocciole. Il problema ovviamente non sono le nocciole, ma le conseguenze che certe coltivazioni di tipo intensivo portano con sé: forte uso di fitofarmaci e maggiore consumo della falda acquifera.
“Non si tratta di un’iniziativa per danneggiare l’economia – spiega l’assessore Di Sorte – ma a favore del territorio. Per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura e di tutela del lago”. Acque del lago che godono di ottima salute: “I dati sono accessibili a tutti sul sito dell’Arpa – sottolinea Di Sorte –, ma proprio per questo preferiamo intervenire subito, prima che in futuro possano verificarsi problemi. Il lago per noi è un elemento di vita indiscutibile, sotto il punto di vista ambientale ed economico”.