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Home » Politica » Santucci il giovane e Santucci il vecchio. Dalla politica alla direzione di una Tv

Santucci il giovane e Santucci il vecchio. Dalla politica alla direzione di una Tv

31 Marzo 2019

C’è un grande assente da un po’ di tempo sulla scena viterbese. Gianmaria Santucci. Non esterna sulla stampa; non rilascia dichiarazioni pubbliche; non parla su Facebook; non bea il popolo delle sue proverbiali pillole di saggezza; né, all’apparenza, semina più zizzania con il suo velenosissimo becco sempre pronto a pizzicarti alle spalle. Parla un po’ solo nella sala del Consiglio comunale. Urla due parole qua e là e poi si acquieta.

E’ stato assente quando c’è stata la crisi e potevi pensare che avesse paura che gli facessero fuori un assessore (chi tra l’altrettanto velenoso Barbieri e la più mite compagna Alessia Mancini?). Ma il problema è che sembra assente anche oggi alla vigilia del bilancio: ed è tanto strano per uno che, sindaco Michelini, quando c’era da andare a spulciare tra i conti della ragioneria del Comune passava ore e ore negli uffici a fotocopiare le carte.

Comunque, tranquilli: sta bene. Non gli è accaduto nulla di grave. E’ solo in altre faccende affaccendato. Non tutti lo sanno, ma Santucci adesso fa il direttore editoriale. Si è dato alla televisione. cioè, si è trovato un altro lavoro, da svolgere nel tempo libero (tanto) che gli resta una volta sottratto quello (poco) che dedica all’impiego di dipendente regionale e quello (abbondante) che riserva alle commissioni, ai Consigli comunali e alle riunioni di maggioranza.

Ragazzo diventato ormai vecchio, Santucci lavora per una Tv che ancora conoscono in pochi e che si chiama Tele Lazio Nord. Fa i provini dei presentatori e degli artisti, decide i palinsesti, sceglie i registi, gli sceneggiatori e i tecnici. Soprattutto, si occupa di giornalisti: li chiama tutti a collaborare da lui cosicché poi non gli scriveranno contro nei siti dove scrivono. Fa anche, sembra, il procacciatore di pubblicità. E d’altra parte, le televisioni costa mantenerle. Santucci sembra in ogni caso aver finalmente trovato pace. Fa quello che gli piace e che, pensa lui, gli riesce meglio: comunicazione, marketing e pubbliche relazioni. Certo, per una questione deontologica, dovrebbe lasciare la politica, ma non può. Perché è grazie alla politica che ha fatto nascere la televisione e perché è grazie alla televisione – così crede – che continuerà a fare politica. Insomma, Santucci è il serpente che si morde la coda. Colui che, gira gira, torna sempre al punto di partenza. Oggi come venti o trenta anni fa. Forse per questo si crede ancora giovane anche se nel frattempo è diventato vecchio.

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