L’aumento della tariffa dell’acqua giustificato anche con la necessità di Talete di accedere a nuove linee di credito – quei soldi dovevano servire come garanzia – potrebbe essere stato un sacrificio inutile.
E’ quanto si evince dalle parole pronunciate da Enrico Contardo lunedì in Consiglio comunale. Il vicesindaco, pressato dalle richieste di chiarimenti da parte di Luisa Ciambella (Pd) sulla situazione delle società del servizio idrico, ha detto che “in questo momento pare che ci siano problemi anche con i mutui che sono stati chiesti”. Contardo però non ha aggiunto altro. Le cose stanno veramente così?
Il mutuo a cui si farebbe riferimento è quello necessario a estinguere una parte dei debiti di Talete, che in tutto ammontano a circa 50 milioni di euro (4 con il Comune di Viterbo). Una soluzione, quella di fare un debito per pagare altri debiti, duramente contestata da più parti, ma che se non dovesse realizzarsi, al di là dei giudizi che si hanno sulla bontà dell’operazione, solleverebbe molti dubbi sulle condizioni in cui versa la società.
L’aumento delle tariffe era stato votato dal sindaco Arena in assemblea dei soci e poi, con una giravolta dell’ultimo minuto, era stato sostenuto in maniera convinta in consiglio comunale dalla Lega.