Uno, due, e forse anche un terzo consigliere. Ma tra i corridoi di Palazzo di Priori si fanno già le scommesse sui nomi di chi potrebbe essere il quarto e addirittura il quinto eletto tra i banchi del centrodestra a decidere di passare al gruppo misto, perché in disaccordo con le idee della stessa maggioranza e con quelle del sindaco Arena. Si scherza, ma di questo passo il gruppo misto rischia veramente di diventare la forza più determinante all’interno del consiglio comunale per la sopravvivenza della giunta.
E’ notizia di queste ore, infatti, che anche Matteo Achilli sarebbe pronto a lasciare Forza Italia per seguire le orme dell’ex compagno di partito Fabrizio Purchiaroni e quelle, più fresche, di Vittorio Galati, che invece ha salutato la truppa di Fratelli d’Italia.
L’esodo verso il gruppo misto rischia di mettere in seria difficoltà la tenuta della giunta, già traballante di suo dopo le vicende che hanno portato al ritiro della nomina di assessore alla Nunzi. I transfughi promettono di votare volta per volta sulla bontà dei singoli provvedimenti (“secondo coscienza”, ha sottolineato Galati l’altro giorno nella sua dichiarazione di intenti) e non più secondo ordini di scuderia. Ed è evidente che in questo scenario così fluido, tutto potrebbe accadere.
Intanto le difficoltà che interne alla maggioranza al suo sono venute alla luce in questi due giorni dedicati in consiglio alla votazione degli atti propedeutici al bilancio. In più di un’occasione si è dovuto ricorrere alla verifica del numero legale per richiamare i consiglieri del centrodestra ai loro posti, mentre invece erano impegnati in circoli e capanelli. Il risultato è che quello che doveva essere un dibattito abbastanza agile prima di entrare nel merito della questione, si è trascinato stancamente per ore.