Sul glifosato, l’erbicida definito potenzialmente cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, si assiste in questi giorni all’ennesima giravolta da parte dei grillini.
Al centro delle polemiche è finita la ministra della Salute Giulia Grillo. Che quando era semplice parlamentare condusse un’aspra battaglia per vietare l’uso in agricoltura – senza se e senza ma – del potente diserbante. Mentre ora la stessa Grillo afferma che non c’è alcun problema se le tracce lasciate da questa sostanza nei prodotti alimentari rientrano nei limiti stabiliti dalla legge. A cosa è dovuto questo ripensamento?
Ma andiamo con ordine. La ministra della Salute è intervenuta sulla questione per rispondere recentemente a un’interrogazione parlamentare in cui si faceva riferimento alla presunta contaminazione da glifosato del grano importato dal Canada a bordo di due navi controllate nel porto di Bari.
Sentite cosa scrive la ministra nella risposta pubblicata il 12 febbraio: “Per quanto riguarda il riscontro dell’eventuale presenza di residui di glifosato nel grano d’importazione nei limiti di legge, tale riscontro non costituisce né una non conformità, né un rischio per la salute. Si precisa che i dati a disposizione del ministero della Salute evidenziano che dai controlli condotti dagli uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf), nell’ambito di un piano di campionamento conoscitivo disposto da questo Ministero e tuttora in corso, per la ricerca del glifosato, tutti i campioni analizzati presentano valori per residui di glifosato conformi al limite dì 10 mg/Kg previsti dalla vigente normativa…”.
Chissà cosa avrebbe detto davanti a questo repentino cambio di posizione la stessa Giulia Grillo, semplice parlamentare di opposizione, che sulla necessità di mettere subito al bando questa sostanza, dal suo blog incalzava il governo guidato dal Pd in questo modo: “Ricordiamo al ministro Martina che il governo italiano è già fuori tempo massimo visto che due anni fa, nell’ottobre 2015, è stata approvata dal Parlamento italiano una nostra mozione che impegnava il Governo a vietare il glifosato. E’ inutile procrastinare, ancora una volta, oltre il necessario. E’ ora che la politica dia un segnale chiaro alle lobby dell’agrochimica e imprima un impulso decisivo per la riconversione del comparto a un’agricoltura sostenibile, come previsto dal programma nazionale del MoVimento 5 Stelle e come annunciato più volte dallo stesso Martina”.