Un tavolo in Prefettura per risolvere i problemi dei pastori della Tuscia e del Centro Italia. L’iniziativa è stata ufficializzata ieri al Palazzo del Governo, dove sono stati ricevuti i rappresentanti di Toscana, Umbria e Lazio dell’associazione “Pastori liberi”, che hanno illustrato le questioni più impellenti per il settore: dal prezzo del latte di pecora al problema dello smaltimento delle carcasse. E ancora: il prezzo di acquisto della carne e dei controlli dei consorzi di tutela e dei marchi Igp.
I “Pastori liberi” nelle settimane scorse hanno lanciato anche una raccolta firme per dare maggiore peso alla propria battaglia, ma finora erano rimasti fuori da tutti i tavoli. Ed è per questo che all’uscita dalla prefettura si sono detti già particolarmente soddisfatti. “Al prefetto – hanno commentato – abbiamo esposto tutte le problematiche e alcune soluzioni da noi individuate, che potrebbero garantire un mercato più solido. L’obiettivo finale è riuscire ad arrivare ad una contrattazione diretta con i trasformatori del prodotto”. Giovanni Bruno, dal canto suo, si sarebbe impegnato per far si ché le richieste dei pastori arrivino fino al ministero.
“Gli interventi – hanno aggiunto i rappresentanti dei pastori – devono coinvolgere tutta la filiera. Le leggi già ci sono e se venissero applicate sarebbe un ottimo passo. Il prefetto ci ha chiesto una relazione dettagliata su quanto esposto in sede di riunione, in modo da poter attivare un tavolo in cui affrontare i difetti della filiera del latte ovino e noi procederemo al più presto in un’ottica di collaborazione con l’istituzione”.