Pochi giorni fa su Facebook Matteo Salvini ha celebrato il respingimento da parte del ministero dell’Agricoltura dei “primi container di riso dall’Estremo Oriente coltivati con pesticidi fuorilegge in Italia”. Ma per il momento nessun rappresentante del governo ci ha spiegato ancora come intende comportarsi l’esecutivo gialloverde contro l’abuso di queste sostanze nel Bel Paese.
Sulla questione non si può più rimandare. Oltre alle richieste che arrivano
dai territori, compresa la provincia di Viterbo, dove è alta la preoccupazione per gli effetti di queste sostanze su ambiente e salute, adesso anche il parlamento chiede al governo un impegno ufficiale. E non solo verso i prodotti di importazione. Nei giorni scorsi, con il sì unanime dell’aula della “camera dei deputati, è stata approvata una mozione unitaria per le iniziative volte a vietare l’utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti nelle produzioni agricole, favorendone lo sviluppo con metodo biologico.
In base al testo approvato a Montecitorio, il governo è impegnato, fra l’altro “a potenziare il sistema dei controlli sull’uso corretto dei pesticidi in agricoltura, incrementando anche i controlli sui prodotti agroalimentari importati dai Paesi terzi per i quali è possibile dimostrare che siano stati trattati con il glifosato oltre la soglia permessa in ambito europeo, al fine di tutelare la filiera produttiva italiana e garantire alti standard di qualità; a vigilare affinché il monitoraggio del livello di contaminazione da pesticidi nelle acque sia omogeneo su tutto il territorio nazionale e che tutte le regioni si dotino di un piano per la tutela delle acque, al fine di assicurare un alto livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente”.
Il governo dovrà, quindi, “prevedere iniziative volte ad un utilizzo più responsabile dei fitofarmaci”, “porre in essere iniziative volte a sostenere l’utilizzo di buone pratiche agricole sempre più sostenibili; intraprendere ogni utile iniziativa volta a rivedere e migliorare il piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”.
Il governo gialloverde, adesso, cosa farà? E soprattutto, quando?