Psicodramma del centrodestra in Consiglio comunale. Una maggioranza a pezzi quella che oggi si è presentata nella Sala d’Ercole per una seduta fiume terminata oltre le 22.
Non è stata approvata, per mancanza di numero legale, la delibera sulla rigenerazione urbana, uno strumento che serve a regolare l’attività edilizia sulla base di una legge di due anni fa che tende a privilegiare il risanamento e la riconversione dei fabbricati esistenti per evitare il consumo del suolo. Al centro del dibattito ancora il cemento, e il partito del mattone, rappresentato nel centrodestra alla guida del Comune da varie correnti, evidentemente in contrapposizione tra loro, non è stato capace di portare a casa il risultato.
A far mancare il numero legale sono stati i Fratelli d’Italia, ma le responsabilità vanno individuate, da un punto di vista politico, nella scarsa lungimiranza di determinati ambienti della maggioranza, che non hanno accettato la proposta avanzata da alcuni consiglieri di riportare la delibera in commissione per modificare i punti controversi onde ripresentarla al Consiglio di giovedì prossimo.
Il “padrino” della delibera era il consigliere Paolo Muroni ed è stata proprio la sua ostinazione – sostenuto dal sindaco e da Giulio Marini – a causare il muro contro muro culminato con l’abbandono dell’aula da parte della minoranza e di Fratelli d’Italia, mentre la Lega, resasi conto di quello che stava per accadere, cercava inutilmente di mediare, sposando anch’essa, alla fine, la posizione di chi – il capogruppo del Pd Luisa Ciambella e il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio Purchiaroni – avevano già proposto di riportare appunto l’argomento in commissione.
Da un punto di vista tecnico è finito sotto accusa il punto della delibera che dà mano libera ai privati di presentare progetti a loro piacimento senza che il Comune intervenga per dire quali sono le arre o le zone che hanno maggiore necessità di essere rigenerate. Così facendo – ha affermato Purchiaroni – l’ente locale abdica al suo ruolo di programmazione. Il che, ha fatto notare la Ciambella – dà possibilità di sfogo ad operazioni che, più che all’interesse generale, sembrano orientate ad esaudire i desideri dei singoli privati che vogliono portare avanti attività edilizie sulla base delle loro necessità.
Fatto sta che alla fine, a fronte dell’impuntatura di Muroni, come detto sostenuto dal sindaco e da Giulio Marini, i Fratelli d’Italia hanno abbandonato l’aula, così come la minoranza che non si è prestata a fare da stampella. La delibera non è stata approvata e ora se ne riparlerà dopo il bilancio. Il tentativo di accelerare i tempi si è trasformato in un boomerang.
Per Luisa Ciambella ancora una volta Arena ha perso un’occasione. La delibera – ha commentato – contiene dei punti buoni al di là delle parti da rivedere. Sarebbe bastato poco, un nuovo passaggio in commissione cioè, per non buttare tutto a monte. E invece no.