Prima dello psicodramma sull’edilizia la maggioranza si era mossa in ordine sparso sulla votazione della Carta di Pisa, un codice etico per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali.
Il punto, proposta da Francesco Serra, ha ricevuto 21 voti ed è stato approvato ma all’interno della maggioranza se ne sono viste di tutti i colori. Innanzitutto, ha votato (a favore) la consigliera Ombretta Perlorca, che in quanto moglie del vicesindaco Contardo si sarebbe dovuta astenere. Ma il punto non è questo: ad astenersi sono stati invece Muroni, Cepparotti e Galati. Bianchini al momento del voto si è defilato, è uscito dall’aula, così come Grancini, mentre Santucci si è prima allontanato e poi ha fatto sfrontatamente capolino tra i banchi ma si è ben guardato dal votare a favore, differentemente da Purchiaroni, che, appena rientrato, ha chiesto ed ottenuto la possibilità di dire sì. Da segnalare infine la posizione della Ciambella, che ha chiesto che la carta venga sottoscritta anche dai membri della giunta.
Ma come detto ha colpito più che altro la sfrontatezza di Santucci.