• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Politica » Una missione storica per il centro

Una missione storica per il centro

15 Marzo 2019

Da il Domani d’Italia (vedi link) pubblichiamo questo intervento di Giuseppe Davicino.

di Giuseppe Davicino

La politica è sempre una continua, precaria navigazione a vista, mossa per lo più dallo stato di necessità e dagli eventi imprevisti, nella quale si intersecano e aggrovigliano le ragioni di ordine contingente, la tattica, la strategia, le condizioni date, poste dalla geopolitica e la speranza e gli ideali legati a un progetto di lungo respiro.

Per questo conviene partire dalla contingenza politica per chiederci quale ruolo possa esercitare il centro politico nell’attuale fase storica. E la contingenza, come ci ricorda Giorgio Merlo, ci pone di fronte al fallimento del progetto del Partito Democratico come partito plurale e a vocazione maggioritaria, seguito, con l’avvento di Nicola Zingaretti alla segreteria, nella trasformazione del Pd in un partito “di sinistra”.

Rispetto a ciò si impone la creazione di un soggetto politico “di centro” nella cui definizione però non si possono eludere nodi cruciali come quelli indicati da Guido Bodrato nella recente intervista al Domani d’Italia.
In particolare Bodrato richiama l’attenzione alla solidità del progetto politico da cui dipende la credibilità del centro, la sua strategia di avanzamento sociale e democratico, e dunque la chiusura al moderatismo e alla destra. Tutto ciò nella consapevolezza che la situazione è radicalmente cambiata rispetto al passato, al punto che, a mio avviso, la stessa definizione degasperiana del centro che guarda a sinistra, evidenziata nell’articolo di Lorenzo Dellai, merita di essere aggiornata.

Se è vero che in questo secolo la sinistra, non solo in Italia, si è trasformata, sulle questioni fondamentali, in una variante libertaria del neoliberismo, metamorfosi che ha pagato con la perdita del consenso tra i ceti lavoratori e popolari, allora forse c’è bisogno più di un centro che guardi al popolo, senza per questo contaminarsi con la destra o con i movimenti populisti, anzi, al contrario, per sottrarre loro consensi che la sinistra storica non è in grado di intercettare, pur in presenza di una forte deideologizzazione dell’elettorato.

La definizione di una nuova strategia per il centro deve altresì confrontarsi con quella che Bodrato, nella suddetta intervista, ha definito la mortificazione della lezione degasperiana sull’integrazione economica e politica dell’Europa. Una visione, quella degasperiana e dei padri fondatori dell’Europa, subito mandata in frantumi dalla Germania non appena raggiunta la riunificazione, attraverso l’imposizione a tutti gli altri partners dei propri interessi economici e delle proprie mire geopolitiche.

A causa di ciò e di una saldatura d’interessi tra il neo-nazionalismo tedesco e le élites finanziarie globaliste, su cui sono stati strutturati i trattati istitutivi dell’Unione Europea, il livello di crisi raggiunto dalle istituzioni europee è tale che per una forza politica di centro si pone la scelta di fondo: stare dalla parte del popolo e dei principi fondamentali della democrazia oppure stare dalla parte delle politiche ordoliberiste e austeritarie imposte dalla Germania all’Unione Europea? Senza una risposta chiara a questa domanda ogni tentativo di recupero dell’elettorato popolare rischia di rivelarsi velleitario. Senza anteporre al rispetto dei parametri economici europei la necessità di politiche economiche espansive vitali per il Paese, a partire dalla prossima finanziaria 2020, difficilmente si potrà costruire un centro che guarda a sinistra, al massimo sarà un centro che, innaturalmente, guarda al primato della moneta sulla democrazia e che assiste, impotente, alle disastrose conseguenze economiche e sociali a cui conduce un tale primato.

Serve coraggio al centro. La disgregazione in corso si può ancora fermare, a condizione che attraverso un processo democratico si varino le inderogabili riforme, riconducendo l’economia e la finanza sotto il controllo della politica onde poter attuare politiche per il lavoro, lo sviluppo, la riduzione delle disuguaglianze. Traguardi a cui comunque si dovrà giungere, perché l’attuale sistema fondato sul turbocapitalismo finanziario è in decomposizione in tutto il mondo. Il centro – e la cultura politica cattolico, democratica e popolare al suo interno – è chiamato a svolgere una missione storica affinché tali cambiamenti siano decretati in modo democratico e non passando attraverso cruente guerre civili di cui già si manifestano i prodromi, e forse da una nuova guerra mondiale, di cui nel periodo attuale si possono scorgere i medesimi sintomi che hanno scatenato le precedenti: disuguaglianze inaudite, profonda stagnazione economica causata da politiche economiche sciagurate e ritorno dell’egemonia tedesca in Europa.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
  • Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
  • L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
  • L’intervento di Giuseppe Fioroni al convegno “L’appello di Sturzo, tra progressisti e conservatori”.
  • Fioroni: “Costruire la fratellanza per sperare in un futuro migliore”
  • Il 18 dicembre incontro del Centro Studi Aldo Moro: “Osare la Pace, vivere la Fratellanza”
  • Morte di Nando Gigli, Fioroni: “Un amico che sapeva investire nei giovani”
  • Calenda e Renzi, l’imperativo dell’unità in vista delle elezioni europee
  • Fioroni fa il pontiere al centro e lancia la formazione Tempi Nuovi
  • Autonomie, unità, transizione. Le conclusioni di Fioroni all’incontro di Tempi nuovi (video-2)
  • Autonomie, unità, transizione. L’intervento di Fioroni all’incontro di Tempi Nuovi (video-1)
  • Napolitano, uomo delle istituzioni e autorevole interprete del rinnovamento della sinistra
  • Camaldoli porta allo scoperto l’esigenza di una nuova politica d’ispirazione cristiana
  • La sinistra sceglie Cappato, anche per questo i popolari devono tornare uniti
  • A Roma il convegno di Tempi Nuovi: Autonomia, Unità, Transizione
  • Fioroni al dibattito “Palla al Centro” promosso da Italia Viva
  • Morte Moscatelli, Fioroni: “È stato maestro di vita”
  • Francesco Verderami a colloquio con Giuseppe Fioroni, “Tempi nuovi per l’Europa, nel segno di De Gasperi”
  • Il ritorno in campo dei Popolari: “Noi, catalizzatori di questo ceto medio disarticolato”
  • Fioroni punta alle Europee con il nuovo centro. I “Popolari uniti” corteggiano FI, Calenda, Renzi e Moratti
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset
    Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.