“Questa maggioranza riesce a dire e fare tutto e il contrario di tutto, non esiste una linea politica, non c’è una visione, non c’è unità: ognuno per la sua strada in ordine sparso, se non fosse per una questione temporale, sarei portato a pensare che per il suo film, ‘L’armata Brancaleone’, Mario Monicelli avesse preso l’ispirazione dall’attuale maggioranza viterbese”.
Sono le conclusioni a cui è arrivato il consigliere del Movimento 5 Stelle Massimo Erbetti dopo aver sentito le posizioni emerse in questi giorni nel centrodestra sul caso Talete. E, in particolare, su come dovrebbe comportarsi il Comune di Viterbo – socio di maggioranza della società del servizio idrico – davanti agli arresti del presidente Parlato nel caso Crea.
“In consiglio comunale – attacca Erbetti – la maggioranza non ha voluto discutere il mio ordine del giorno che impegnava il sindaco ad attivare tutte le procedure per sfiduciare il cda di Talete. La cosa è, secondo me, molto grave, anche perché, a quanto pare, la volontà del sindaco va in questa direzione. Arena infatti ha inviato una lettera al presidente della Provincia per convocare l’assemblea dei soci in quanto molto preoccupato del fatto che, al momento, nessuno può firmare gli atti della società, dal momento che il presidente del consiglio di amministrazione non può farlo per evidenti motivi. Per cui quella del sindaco Arena non è una scelta politica, ma tecnica, come tecnica, sempre secondo il sindaco, la scelta di ricorrere al Tar, insieme ad altri otto comuni della provincia, per le modalità di elezioni del presidente Parlato”.
Uno penserebbe che la decisione del sindaco sia sostenuta dalla sua maggioranza, invece, mette in evidenza Erbetti, da quegli stessi banchi emergono tutta una serie di distinguo o, addirittura, posizioni diametralmente opposte a quella espressa da Arena. Per quanto riguarda il primo caso, per esempio, “non è dello stesso parere del sindaco il consigliere Bianchini, che invece dichiara che la scelta del sindaco è prettamente politica, per cui secondo la mia interpretazione il consigliere non contesta le modalità di elezioni, ma il presidente stesso”. Mentre, “al contrario del sindaco, il consigliere Marini dice che non c’è nessun problema, in quanto il cda può benissimo operare (temporaneamente) anche in assenza del presidente”. Ma se così fosse – si domanda Erbetti – perché il sindaco scrive al presidente della provincia per convocare l’assemblea dei soci?
“Ricapitolando – conclude il consigliere dei 5 Stelle – in consiglio comunale la maggioranza non ha voluto votare il mio ordine del giorno volto a sfiduciare il cda di Talete, mentre il sindaco è preoccupato per qualcosa che secondo alcuni componenti della sua maggioranza non è un problema? Poi, sempre il sindaco intenta un ricorso al Tar dichiarando di farlo per questioni tecniche, ma altri membri della maggioranza definiscono le stesse politiche. E ancora: il primo cittadino scrive una lettera al presidente della Provincia, che va praticamente nella stessa direzione del mio ordine del giorno, ma la sua maggioranza non vuole discutere il punto. Siamo all’inverosimile”.