
Si dice che Claudia Nunzi quando fece emettere il “famoso” Daspo contro la donna trovata ubriaca in via Garbini abbia fatto tutto di testa sua. Senza avvertire nessuno. Neanche il sindaco. Si dice che da quel momento in poi a parecchia gente, dentro la maggioranza, abbiano cominciato a fischiare le orecchie. “No sa stare al posto suo”, commentarono alcuni. Soprattutto, “non ha capito che non può prendere decisioni di testa sua senza avvertire nessuno”. Insomma, il problema non era il Daspo in quanto tale, ma il metodo utilizzato dall’assessora per applicarlo. Arena però avrebbe fatto finta di niente.
Fatto sta che di Daspo ferisce di Daspo perisce e infatti, contrariamente a quanto detto in questi giorni da alcune fonti vicine al sindaco, il Daspo della Lega nei confronti della ormai ex assessora non è stato affatto ritirato. Ergo: non è vero che la crisi in Comune sarebbe stata o sarebbe per essere superata.
Sembra proprio che la Lega non abbia nessuna intenzione di farla rientrare. Ma non per il Daspo, ovviamente, quanto piuttosto per la presunta alzata di ingegno che ha avuto nel momento in cui è andata a Roma a sparlare del senatore Fusco, colui che in quel posto a Palazzo dei Priori ce l’aveva messa.
Tutta questa è musica che non piace alle orecchie del sindaco Arena, che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. Il primo cittadino in questi giorni ha dato per scontato che il rientro della Nunzi in giunta sarebbe stato possibile attraverso un piccolo ridimensionamento delle deleghe in capo alla stessa: via la polizia municipale, le sarebbe restato il termalismo. E invece no. L’annunciato vertice di mercoledì tra i “capi” di Fratelli d’Italia e il senatore Fusco potrebbe essere in definitiva tutt’altro che decisivo. Se sarà così, Arena può pure scordarsi sin da subito il rimpasto in giunta annunciato per giovedì mattina con il rientro appunto della Nunzi, ma anche di Allegrini e De Carolis. Come può mettersi l’anima in pace sul varo del bilancio che lui ha messo in programma per il pomeriggio.