Reddito di maternità contro le culle vuote, specie in provincia di Viterbo, dove i decessi sono diventati per numero il doppio delle nascite. Una tendenza i cui effetti si vedranno in un futuro non lontano, quando ogni potenziale lavoratore, lavorerà per sé e per pagare la pensione a un’altra persona, spesso più alta del proprio stipendio.
La proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dal Popolo della Famiglia è stata presentata anche a Viterbo. Ieri, in un incontro che si è tenuto al teatro San Leonardo Murialdo ne hanno parlato il vescovo Lino Fumagalli e Mario Adinolfi. In sala, tra gli altri, gli assessori comunali Sberna e Mancini, il consigliere Santucci e il deputato di FdI Mauro Rotelli.
Ma in cosa consiste questo reddito di maternità? In una indennità di mille euro al mese per otto anni alle mamme italiane che liberamente scelgono di prendersi cura dei figli nell’esclusivo ambito familiare, indennità che diventa permanente al quarto figlio o in caso di nascita di figlio disabile.
Il movimento ha raccolto 30mila firme sulle 50mila necessarie. “Le norme ci consentono di proseguire la raccolta fino al 27 maggio, sei mesi dopo il deposito in Cassazione, ma visto l’entusiasmo della cittadinanza che ha affollato i nostri banchetti toccheremo il traguardo necessario con due mesi di anticipo”, hanno affermato dal movimento, che invita la gente a firmare nei Comuni di residenza.