Il perdurare della crisi – se giovedì, contrariamente a quanto annunciato dal sindaco, non sarà superata – comporterebbe seri problemi all’attività amministrativa del Comune. Parliamo in particolare del bilancio, che Arena ha detto di voler liquidare proprio giovedì pomeriggio. Il fatto è che il sindaco è già fuori tempo massimo, nel senso che, anche se i suoi intenti dovessero concretizzarsi, verrebbe comunque sicuramente sforato il termine del 31 marzo per l’approvazione del documento in Consiglio comunale. Risultato: il primo aprile il prefetto potrebbe “invitare” ad accelerare i tempi, pena il commissariamento.
Figuratevi perciò cosa potrebbe accadere se invece giovedì, qualora la crisi risultasse ancora aperta, il bilancio non venisse portato in giunta. L’arrivo di un commissario ad acta nominato dalla Prefettura sarebbe quasi inevitabile. E allora sono guai. Sembra peraltro che, al momento, il bilancio non sia neanche pronto nella sua versione abbozzata e dunque ci sarebbe da lavorarci ancora un bel po’.
Ma al di là di ciò, è di tutta evidenza che la mancata approvazione del bilancio nei tempi prefissati dalla legge o comunque uno sforamento verso Pasqua non fa bene alla città, che resterà amministrativamente paralizzata. Arena si mostra ottimista, ma di questo passo rischia di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, prigioniero dei veti incrociati che partono dall’interno della maggioranza e di fatto senza nessuna possibilità di incidere su nulla. Non è esattamente quello che si aspetta la città.