
Trentacinque anni dopo la prima visita di un presidente della Repubblica all’Università della Tuscia (era il 1984 e il capo dello Stato si chiamava Sandro Pertini, mente nel 2007 fu la volta di Giorgio Napolitano), Sergio Mattarella è stato accolto stamattina all’inaugurazione dell’anno accademico. Da allora l’università viterbese ne ha percorsa di strada, come ricorderà poco dopo il rettore Alessandro Ruggieri nel corso del suo intervento. E quello di Mattarella è stato un omaggio al grande lavoro fatto. ”L’Università della Tuscia è un ateneo che ha radici in una lunga tradizione culturale – ha detto il presidente -. Al contempo questa è un’università che ha stretto rapporti con altre strutture in Italia e in Europa, innalzando ulteriormente il suo livello d’importanza”.
All’Auditorium il presidente della Repubblica, davanti a studenti e autorità locali, ha pronunciato un discorso sintetizzato così dal profilo twitter del Quirinale: “Il tema della cura del territorio è di interesse prioritario per l’Italia, decisivo per il nostro sviluppo”.
“Il tema dell’ambiente – ha spiegato Mattarella – è fondamentale e il contrasto ai cambiamenti climatici rappresenta la sfida cruciale del presente e per il futuro. Su questo fronte i giovani possono fare molto e mi congratulo con il rettore per i risultati che questo ateneo ha raggiunto e la scelta di mettere le tematiche della sostenibilità e della responsabilità sociale al centro della cerimonia d’inizio dell’anno accademico. L’Università della Tuscia ha un ruolo in prima linea, d’impegno, per la cura del territorio”.
Ad accogliere il presidente, oltre al rettore, c’erano il sindaco Arena, il presidente della Provincia Nocchi, il vicepresidente della Regione Smeriglio e il vice presidente della Corte costituzionale Aldo Carosi.
Mattarella è stato guidato in un breve tour all’interno del complesso di Santa Maria in Gradi e ha scambiato un saluto con alcuni studenti che gli hanno regalato una maglietta con il simbolo dell’ateneo viterbese.
Dal canto suo il rettore ha snocciolato i dati che dimostrano come l’Unitus sia cresciuta in questi anni. Oggi conta 8500 studenti provenienti da tutta Italia, 35 corsi di studio, sette dottorati di ricerca, una scuola di specializzazione, cinque master, sei dipartimenti.
La lectio magistralis, condotta dal professor Marco Frey, docente di Economia e gestione delle imprese presso la scuola superiore Sant’Anna di Pisa, su sostenibilità ambientale, sviluppo economico e responsabilità sociale, si è conclusa con il ringraziamento e i saluti del presidente che si è recato poi in visita al monastero di Santa Rosa.