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Home » Politica » “Comune, nella maggioranza una guerra tra bambini”

“Comune, nella maggioranza una guerra tra bambini”

25 Febbraio 2019

“Una guerra tra bambini”. Massimo Erbetti (M5s) inquadra così lo scontro a Palazzo dei Priori tra Fratelli d’Italia e Lega Nord, dopo il passaggio al gruppo guidato da Paolo Bianchini dell’ex assessore Claudia Nunzi e del consigliere Antonio Scardozzi.

“Sono scandalizzato, sono disgustato e amareggiato – scrive Erbetti in una nota – dal comportamento di questa maggioranza, da questa macchina da guerra che a parole avrebbe dovuto cambiare il volto della nostra amata città e, invece, si comporta come fanno i bambini all’asilo: ripicche su ripicche, dispetti e schermaglie che nulla hanno a che fare con la politica”.

Erbetti attacca il senatore Fusco, “che pubblicamente mette il veto su una persona, non per incapacità amministrativa, ma per lesa maestà, per aver cambiato casacca, per aver tradito il proprio partito passando a un altro”. E aggiunge: “Il cambio di casacca è quanto di più scorretto si possa fare nei confronti degli elettori, ma sembra che questo valga solo quando ad andarsene sono quelli del proprio partito”.

Ma il consigliere comunale dei 5 stelle non risparmia critiche neanche nei confronti dei meloniani, che aspettano “a braccia aperte i nuovi arrivati, se non altro per vendicare l’onta subita un paio di mesi fa”. “In pratica – prosegue – una guerra tra bambini, ai quali poco importa del benessere cittadino, a loro interessano voti e poltrone, numeri e bandierine, potere e veti”.

Secondo Erbetti se questi “signori” pensassero veramente al bene dei viterbesi, “non passerebbero il loro tempo a farsi la guerra, ma a programmare seriamente come investire i proventi dell’imposta di soggiorno o a come tappare le buche delle strade, invece di minacciare il ritiro delle deleghe all’assessore alla cultura e a quello dei lavori pubblici. Vogliono un rimpasto della giunta a pochi giorni dall’approvazione del bilancio, non interessandosi proprio al nostro futuro, perché nelle loro menti c’è un solo pensiero: farci vedere quanto sono grandi i loro bicipiti”.

“Cari concittadini – conclude – per loro non venite ‘prima’ e neanche dopo, non esistete proprio. Spero ve ne ricordiate, quando verranno la prossima volta a farvi le ‘strabilianti’ promesse elettorali”.

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