
Si rivede Ugo Sposetti, che a Roma organizza per sabato un incontro, moderato da Melissa Mongiardo (ve la ricordate ancora la consigliera comunale durante la consiliatura a Palazzo dei Periori precedente a quella attuale?), a sostegno di Nicola Zingaretti presidente.
Il vero fine di Ugo appare chiaro dalla scritta che campeggia sugli inviti: “Le parole della sinistra? Quale prospettiva per un nuovo inizio”. Per Ugo il Pd è appunto sinistra, non c’è spazio per il centro moderato. Voterà e farà votare per Zingaretti perché è questo ciò che il presidente della Regione gli garantirà. Eccolo dunque il Pd a trazione Ds, o meglio il ricostituendo Partito democratico della sinistra qualora il governatore riuscisse a farsi eleggere segretario nazionale. Tutta sinistra e niente centro. Il passato che rivive nel presente o il presente che ritorna al passato. In ogni caso, il sogno di rimettere in piedi, sotto mentite spoglie, il defunto partito degli ex comunisti.
Punti di vista, certamente. E comunque va dato atto al vecchio Ugo di essere coerente fino alla fine. Ha odiato Renzi e ancora lo odia. Non ha mai smesso di rimpiangere il Pci prima, il Pds poi e infine i Ds. Lui ci mette l’anima e il cuore, il cervello e la passione. Coerente appunto e non come qualcun’altro, come qui in provincia di Viterbo, che si è sempre mosso come una trottola all’interno delle correnti del Pd a seconda della convenienza. Qualcuno che è stato “convintamente” con Renzi, come altrettanto “convintamente” è passato con Zingaretti quando si è trattato di difendere la poltrona acquisita grazie ai renziani. Ecco, Ugo tutto questo non lo fa. Ugo è comunista davvero e non per finta e convenienza. Applausi.