Appello di Bengasi Battisti al governatore Zingaretti e ai consiglieri regionali: “Mai più discariche camuffate da recuperi ambientali”.
“La delibera di giunta regionale riguardante le linee programmatiche per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla qualificazione nel settore estrattivo in attuazione all’art. 31 delle legge 7/2018 affronta anche la delicata questione delle cave dismesse e non recuperate. Questi siti – scrive Battisti in una nota – che nel tempo non sono stati riportati alla loro naturale vocazione agricola costituiscono una vera emergenza per la nostra provincia. Di questi se ne contano oltre 500 e la diffusa tentazione è quella di utilizzarli come discariche camuffate perlopiù da recuperi ambientali. Situazioni che hanno determinato danni ambientali e suscitato forti tensioni con le popolazioni locali che spesso hanno subito i disastrosi effetti negativi”.
Come consigliere comunale e membro del coordinamento nazionale Enti locali per l’acqua pubblica, Battisti lancia una proposta che coinvolgerebbe i territori e le comunità che li popolano: “La delibera – spiega – potrebbe invece rappresentare un’ottima opportunità per introdurre il concetto di vincolo assoluto per le cave dismesse. Soprattutto per quelle che, presentando falde acquifere esposte o affioranti, si caratterizzano per essere ormai dei luoghi vulnerabili, tanto da mettere a rischio quell’inestimabile patrimonio idrico, indispensabile per la vita e per la salute delle comunità. Sarebbe dunque utile aprire un tavolo per raccogliere le esperienze di lotta e le competenze acquisite dalle comunità viterbesi che hanno subito la violenza dell’inquinamento da discariche camuffate da recuperi ambientali. E considerando la centralità del tema in questione, un rinvio per discutere con gli enti locali viterbesi e con le associazioni ambientaliste e degli agricoltori rafforzerebbe la partecipazione democratica”.
“Per questo – conclude Battisti – rivolgo un appello al presidente Zingaretti e ai consiglieri regionali viterbesi affinché si colga l’opportunità di porre fine a quelle cattive pratiche che tendono a nascondere dietro i cosiddetti recuperi ambientali delle vere e proprie discariche che tanti danni hanno procurato al nostro territorio”.