
A un anno dall’insediamento del governo giallo-verde i nodi vengono al pettine. E non parliamo solo dell’alta velocità, che rischia di isolare l’Italia dal resto del “mondo”, o del reddito di cittadinanza, che a Di Maio serve più che per risolvere i problemi del Paese per evitare di perdere il controllo del movimento. E’ un nodo anche quello degli allevatori, categoria da sempre corteggiata dalla Lega, che però, a quanto pare, poco o nulla ha concluso in questi mesi per venire loro incontro. C’è un problema di mercato che va oltre la politica, ovvio, ma perché allora Salvini & C. quando erano all’opposizione dicevano che la colpa era del governo? Se era così prima perché loro adesso non riescono a tirare fuori una soluzione dal cilindro?
Detto ciò, ieri gli allevatori hanno manifestato anche a Viterbo, riversando in strada centinaia di litri di latte al capolinea Cotral del Riello. Il latte, hanno spiegato, andrebbe pagato almeno a un euro più iva e gli agnelli a quattro euro al chilo. “Possibile che a noi viene imposto sia il costo del mangime che quello del latte? Il primo lo decidono i rivenditori, il secondo i compratori. Fosse per loro – ha commentato qualcuno – dovremmo morire di fame”.