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Home » Cronaca » Si annuncia una partecipazione massiccia alla fiaccolata anti mafia

Si annuncia una partecipazione massiccia alla fiaccolata anti mafia

13 Febbraio 2019

La città doveva dare una risposta. E a vedere il numero delle adesioni alla fiaccolata anti mafia organizzata da Cgil, Cisl e Uil per il 15 febbraio, si può dire che questa risposta già c’è stata. In piazza ci saranno associazioni, partiti (dalla maggioranza all’opposizione), comitati. Così tanti che si fa fatica a contarli tutti. Una manifestazione di piazza per la legalità, dopo l’operazione dei carabinieri che ha permesso di smantellare una presunta organizzazione criminale di stampo mafioso che operava nel capoluogo con minacce e intimidazioni.

Al corteo parteciperà anche l’Università della Tuscia, lo ha comunicato poche ore fa il rettore Alessandro Ruggieri: “L’Ateneo è sempre stato portatore dei valori della cultura, della legalità e della dignità umana, che rappresentano l’esatto opposto del comportamento mafioso – spiega Ruggieri -. L’applicazione concreta e quotidiana di questi valori attraverso lo studio, la ricerca e la stipula di protocolli con altre importanti istituzioni pubbliche è la risposta migliore ad ogni tipo di pressione mafiosa”.

Nei giorni scorsi sono tante le realtà che hanno voluto esprimere pubblicamente la propria adesione all’iniziativa.  “Le nostre aziende – ha spiegato il presidente di Coldiretti Mauro Pacifici in una nota – saremo sempre in prima linea contro ogni forma di malaffare; non a caso il nostro osservatorio sulle agromafie è da sempre iper operativo al fine di smascherare le illegalità legate al mondo del food e non intendiamo arretrare di un metro di fronte a queste situazioni”. “Ci uniamo con ferma convinzione e passione civile all’invito delle forze sociali a scendere in piazza, per dire che la città di Viterbo ed il suo territorio sono dalla parte della legalità e gridare il nostro no a tutte le forme di ingerenza ed intimidazione da parte della criminalità organizzata” , ha detto invece il presidente di Federlazio Gianni Calisti.

Presente pure Unindutria. “Il nostro sostegno – ha sottolineato il presidente Stefania Palamides – nasce dalla consapevolezza che un’economia forte e sana possa crescere, diventando sempre più competitiva, solo attraverso il pieno e totale rispetto delle leggi”. Stesse motivazioni per Progetto Sviluppo Etruria-Tuscia, che tramite il direttore Mauro Belli, auspica “che quanto prima si dia vita al forum permanente contro la mafia con le associazioni di categoria, i sindacati, le banche, le Regioni, le Province, i Comuni e chiaramente le forze dell’ ordine”.

Dal canto loro Gianfranco Piazzolla e Giancarlo Bandini, rispettivamente presidente e segretario di Confimprese Viterbo, hanno ribadito ala necessità di “essere tutti uniti: sindacati, associazioni e cittadini, nel denunciare ogni tentativo mafioso. Ci auguriamo che la città di Viterbo risponda in forma massiccia”.

“Proprio in questi giorni il nostro Centro Studi nazionale ha presentato un approfondimento sui reati denunciati negli ultimi dieci anni nel Paese e ha evidenziato che si è registrato un aumento di quelli più sofisticati a danno dell’ambiente economico (+ 57,5 per cento) e propri della criminalità organizzata. La diffusione di questi reati pregiudica fortemente la propensione all’imprenditorialità e agli investimenti, impedisce lo sviluppo di un’economia sana”, hanno aggiunto Angelo Pieri e Luigia Melaragni, presidente e segretario di Cna di Viterbo e Civitavecchia. A cui ha fatto eco Andrea De Simone (Confartigianato): “Da tempo la nostra associazione si è dotata di un codice etico, con l’intento di attuare e promuovere modelli di comportamento ispirati all’integrità e al rispetto della legalità”.

Poi ci sono le Acli, l’Azione Cattolica diocesana, la Caritas viterbese, il Gavac, il movimento dei Focolari di Viterbo e gli scout del Masci e dei gruppi Agesci VT4 e VT5: “Come realtà calate nella comunità civile ed ecclesiale, sentiamo nostro dovere ribadire l’impegno a contrastare fenomeni criminali che, per citare papa Francesco, si dimostrano espressioni di una cultura di morte, da osteggiare e da combattere”.

E ancora Arci, Confesercenti, Adoc.

Per la Regione Lazio sarà presente il vicepresidente Massimiliano Smeriglio.

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